“Che sulle concessioni balneari il governo avesse deciso ancora una volta di fare interessi di altri e non dello Stato era già fin troppo chiaro ma che a rimetterci adesso siano anche quelli hanno strappato spiagge e stabilimenti alla criminalità è inaccettabile” lo afferma Giangiacomo Palazzolo, sindaco di Cinisi e responsabile nazionale legalità di Azione denunciando una falla del decreto agosto che di fatto dimentica di includere nel pacchetto di aiuti anti-Covid per chi gestisce le spiagge i concessionari in amministrazione giudiziaria o commissariati dal prefetto in funzione antimafia.

“Sul tema delle concessioni degli stabilimenti balneari – continua Palazzolo – c’è un tafazzismo senza precedenti di questo governo: non solo si sono mantenute in tema di canoni per le concessioni le regole più sfavorevoli per lo Stato ma addirittura ci si è dimenticati delle imprese che di fatto sono gestite dallo Stato con il risultato che queste in base al decreto agosto non potranno avvalersi della sospensione della riscossione dei canoni e della definizione agevolato. Un’evidente trattamento deteriore e un incredibile svantaggio competitivo”.

“Correggere questo errore è assolutamente necessario soprattutto se si hanno presenti le già gravi difficoltà delle amministrazioni giudiziarie o commissariali. L’ultima spiaggia – è proprio il caso di dirlo – è che in sede di conversione del decreto legge il governo cambi queste disposizioni inique” conclude l’esponente di Azione.

Il sindaco di Cinisi lo scorso mese di luglio aveva combattuto una battaglia contro la proroga delle concessioni balneari chiedendo a gran voce di fermare gli emendamenti “che vogliono trasformare in legge una proroga illegale delle concessioni balneari, dei lidi. I sindaci mettano in campo una sorta di disobbedienza civile indicendo le gare nonostante la Regione se ne freghi”.

La proroga delle concessioni è fino al 31 dicembre 2033.