I familiari di una donna di 35 anni deceduta presso l’ospedale Buccheri la Ferla di Palermo, hanno dato il consenso alla donazione degli organi.

Sono stati prelevati, il cuore, i polmoni, il fegato, i reni e le cornee. Il cuore è andato in Sardegna, i polmoni e il rene sinistro all’Ismett, il rene destro al Policlinico di Catania.

Il fegato invece, è stato splittato: l’emifegato di destra è andato a Bergamo per una super urgenza, mentre l’emifegato di sinistro all’ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma.

Tutti gli organi sono stati trapiantati su pazienti in lista d’attesa. Grazie a questo grande gesto di generosità sono state salvate diverse vite umane.

Appena lo scorso 9 aprile era stata celebrata a Palermo la giornata per la donazione degli organi all’UniPa La Sicilia resta, infatti, una delle ultime regioni per donazioni. Dopo un incremento significativo nel 2017, lo scorso anno è stato un periodo nero per le donazioni con un consistente calo che coincide anche con un aumento delle opposizioni, dato culturalmente preoccupante (QUI I DATI) e che lascia intravedere anche un calo della fiducia nel sistema sanitario.

Donare gli organi è una scelta in grado di salvare numerose vite umane. Per farlo esistono varie strade. Si può scegliere in vita di essere donatori e basta comunicarlo al momento del rinnovo della propria carta d’identità. In questo caso la dicitura ‘donatore di organi e tessuti’ sarà trascritta sulla carta d’identità e riportata nei registri anagrafici del comune di residenza ai quali si potrà accadere in caso di morte. in questa eventualità la scelta sarà già stata fatta e il personale sanitario, dopo l’osservazione prevista dalla legge, potrà espiantare gli organi.

Nel caso non sia stata fatta alcuna scelta in vita la decisione spetterà ai familiari più prossimi che potranno autorizzare l’espianto negare il consenso

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