Per un giorno hanno lasciato i banchi del liceo per fare lezione di politica a chi stava per fondare un partito. Ludovica e Samuele hanno rivolto alla sala richieste semplici: “I politici siano uomini sinceri, che abbiano dei sogni e siano capaci di realizzarli, che non si chiudano nei quartieri migliori delle città, ma vedano come si vive altrove- hanno spiegato –e ci permettano di vivere e lavorare qui, perché trasferirsi sia una scelta e non un obbligo.”
E i presenti, quelli che stavano per dare vita a Unità siciliana- Le Api , hanno risposto a questi due ragazzi mettendo in piedi un nuovo modello di organizzazione politica che intende andare oltre gli schieramenti tradizionali.
“Perché è alto l’interesse della Sicilia e del Sud che vogliamo difendere: questa è la nostra collocazione, in alto, dove volano le api “ dichiara Salvo Fleres, portavoce di Unità Siciliana insieme a Mariano Ferro, storico leader dei Forconi.
“Dimostreremo ai Siciliani la credibilità del nostro partito, che è fatta di idee e non di personaggi, perché Unità siciliana ha cuore e cervello in Sicilia, diversamente da chi ha cuore, cervello e soprattutto portafogli in Via Bellerio”, sottolinea Salvatore Grillo, presidente del Consiglio nazionale.
“Abbiamo un programma semplice ma ambizioso: far ripartire la Sicilia offrendo a tutti noi nuove possibilità di lavoro e di vita” è la sintesi di Felice Coppolino, segretario di Unità siciliana- Le Api.
Il programma non è lungo, non nasconde dietro mille articoli l’interesse ad utilizzare la Sicilia come mero spazio politico: “A certi frettolosi opportunisti fuori e dentro la Sicilia diciamo che, quando governeremo noi, la politica agricola dell’ARS e del Governo regionale sarà quella degli agricoltori, degli artigiani, dei commercianti – prosegue Fleres – e la stessa cosa accadrà per i giovani, per i disabili e per tutte le altre categorie che si esprimeranno attraverso le consulte, che detteranno la linea politica in maniera vincolante.
Siamo qui, ed è solo uno dei nostri obiettivi, per far funzionare le istituzioni attraverso uffici che firmano, non attraverso burocrati che fermano e poi allungano la mano, in cui ciascuno, essendo a conoscenza della legge, la rispetta. Il nostro motto sarà apri in una settimana, assumi in un giorno, costruisci in un mese, senza file agli sportelli, senza attese e senza favori: solo diritti!”
“Il nostro compito è quello di offrire ai Siciliani uno strumento attraverso cui possano esprimere le proprie richieste ed ottenere i propri diritti – è il proposito di Andrea Piraino, neo presidente di Unità siciliana- Le Api – E’ una scommessa che sono convinto riusciremo a vincere, confortato dalla presenza di molte personalità intellettuali e altrettanti appassionati della politica ai lavori del congresso”.
Tre parole – si legge in una nota – guideranno il lavoro di Unità siciliana- Le Api: la prima è responsabilità, senza la quale non possono aversi vera libertà e vera efficienza, responsabilità legata con sanzione e premialità.
“La seconda parola è risorse, perché occorre difendere e promuovere i nostri prodotti del suolo e del sottosuolo- chiarisce Erasmo Vecchio, presidente del Comitato dei garanti – ma anche il nostro patrimonio materiale ed immateriale, lavoro già iniziato con le battaglie delle scorse settimane del Tavolo blu dei Siciliani al fianco degli autotrasportatori e dei produttori di grano siciliano, privo di glifosati.”
Infine, – si legge ancora nella nota – Unità siciliana si occuperà di infrastrutture: “Pretendiamo di avere la stessa quantità di infrastrutture delle altre Regioni, ma le vogliamo con i nostri soldi, con quelli delle accise, dell’IVA, del lotto e delle lotterie varie che oggi finiscono allo Stato che le utilizza altrove – spiega il vice portavoce Mariano Ferro –. Niente che non ci spetti di diritto, anzi proporremo al governo la costituzione di un fondo perequativo che si alimenti proprio con queste risorse e con le altre che ci spettano per statuto.”
Pochi giorni per completare l’organizzazione sul territorio e Unità siciliana- Le Api riprenderà il lavoro del Tavolo blu per i Siciliani. “La riuscita dipende dalla capacità che avremo di applicare la regola delle cinque “C” e cioè di essere: coerenti, competenti, convincenti, chiari e coraggiosi” chiude Salvo Fleres.
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