La Procura chiude le indagini sull’inchiesta del giro di droga ai vip di Palermo. L’atto, secondo quanto riporta il Giornale di Sicilia, notificato a Mario Di Ferro, il gestore del ristorante palermitano Villa Zito. E’ il principale accusato di avere ceduto cocaina a diversi clienti della cosiddetta “Palermo bene”, tra i quali l’ex presidente dell’Ars Gianfranco Miccichè. Altri 5 gli indagati coinvolti a cui allo stesso modo è arrivata la conclusione d’indagine, che solitamente è il preludio al rinvio a giudizio. Si tratta di tre dipendenti del locale, che sarebbero stati utilizzati nell’attività di spaccio, e Gioacchino e Salvatore Salamone, che, secondo l’accusa, avrebbero fornito allo chef la droga.

Le prime ammissioni al Gip

Nel luglio scorso Di Ferro aveva fatto le prime ammissioni. Venne sentito dal gip di Palermo nel corso dell’interrogatorio di garanzia e ha risposto per un’ora alle domande in presenza del pm Giovanni Antoci. “Facevo uso di stupefacenti – aveva detto – e con alcuni amici di una vita accadeva che io mi procurassi la cocaina e gliela facessi avere. Poi loro mi davano i soldi che avevo speso, ma io non ho mai guadagnato nulla dalla cessione di stupefacenti. Era una cortesia tra persone che fanno uso di droga”. L’indagato ha quindi confessato di aver consegnato la cocaina sia a Miccichè che a Giancarlo Migliorisi, ex componente dello staff dell’attuale presidente dell’Ars. ma ha negato di aver mai dato eroina a Lello Analfino. “Stavamo scherzando al telefono”, ha spiegato, confermando quanto aveva fatto sapere da subito l’artista. Il ristoratore ha sostenuto di aver avviato un percorso di disintossicazione.

L’operazione del 29 giugno

La vicenda processuale inizia il 29 giungo quando il gip Antonella Consiglio ha disposto una misura cautelare per sei persone alle quali venivano contestati, a vario titolo, diversi episodi di vendita e cessione di droga a clienti della “Palermo bene”. Tra gli indagati c’è proprio lui, Mario Di Ferro, gestore del ristorante Villa Zito, accusato nel provvedimento di aver procurato e ceduto cocaina, tra gli altri, all’ex presidente dell’Ars Gianfranco Miccichè che però non è indagato. Di Ferro aveva già una prima imputazione per una singola cessione risalente ad aprile.

Le rivelazioni di Miccichè ai Pm

Ha ammesso di fare uso di cocaina e di essersi rivolto all’amico di una vita, Mario Di Ferro, per acquistarla. In due pagine di verbale l’ex senatore Gianfranco Micciché, sentito come testimone dai pm di Palermo, ha rivelato agli inquirenti di fare uso di droga. Il verbale è stato depositato davanti al gip. L’ex senatore, che si è mostrato sereno e collaborativo, dunque ha ammesso di avere acquistato la droga dall’amico sostenendo, però, che Di Ferro non è uno spacciatore e che quindi si sarebbe limitato a fare da tramite con i fornitori senza guadagnare nulla dalla cessione.

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