Sono stati ricoverati a poche ore di distanza all’ospedale Di Cristina due bimbi di appena 11 mesi per overdose di sostanze stupefacenti. Il primo è arrivato al pronto soccorso mercoledì pomeriggio, l’altro nella notte.

Bambini in condizioni gravi

Erano in condizioni gravi, sono stati subito portati in rianimazione, ci sono rimasti fino a ieri pomeriggio, quando è stato deciso il trasferimento in reparto.

“Siamo preoccupati per questi episodi che riscontriamo sempre più spesso” dice a Repubblica la procuratrice per i minorenni di Palermo Claudia Caramanna. La disattenzione dei genitori assuntori di droghe può comportare danni gravissimi per i più piccoli. Gli ultimi ricoverati avevano assunto hashish e cocaina.

Perquisizioni nelle abitazioni dei piccoli

La procura per i minorenni ha già disposto perquisizioni nelle abitazioni dove si sono verificati i casi, ma non è stata trovata sostanza stupefacente. Sono scattati comunque dei provvedimenti: i bimbi sono stati affidati al direttore sanitario dell’ospedale. In attesa degli ulteriori accertamenti sul contesto familiare. Di recente, un bambino e la sua mamma sono stati poi trasferiti in una comunità. In altre situazioni, la procura ha sollecitato un intervento più deciso del tribunale, per far decadere la responsabilità genitoriale. “In ogni caso si tratta di episodi gravissimi — ribadisce la procuratrice Caramanna — perché atteggiamenti superficiali possono mettere a repentaglio la vita dei bambini”.

Difficile ricostruire eventi così drammatici

Non sempre è facile ricostruire cosa è accaduto per davvero. Come negli ultimi due episodi, si tratta di contesti sociali diversi. “Non esiste una famiglia tipo per queste situazioni — spiega Marilù Furnari, la responsabile della direzione medica del Di Cristina — nel tempo ci siamo trovati di fronte a genitori provenienti da contesti di periferia, ma anche del centro città. E in tutti i casi abbiamo attivato una rete ormai consolidata, che vede operare insieme assistenti sociali, psicologi, magistratura e forze dell’ordine”.

La droga e la sua diffusione a Palermo

Il tema della droga attraversa sempre più drammaticamente Palermo, la città dove l’età degli assuntori di stupefacenti si è abbassata a 12 anni, come rilevato dalle ultime statistiche della prefettura. E il numero complessivo di tossicodipendenti è in crescita: siamo passati dai 2524 del 2019 ai 2628 del 2020, questo dicono i dati dell’Unità Dipendenze patologiche dell’Asp. È il crack la grande emergenza: sono stati registrati 824 consumatori nel 2020, 20 in più dell’anno precedente: 11 hanno un’età compresa fra 15 e 19 anni, 92 fra 20 e 24 anni, 137 fra 25 e 29 anni. Dati che offrono spunti di riflessione: sono tutti giovani i genitori dei bambini che arrivano al pronto soccorso in overdose.

Le indagini

Le indagini parlano sempre di disattenzioni fatali. Qualche tempo fa, un padre diede alla figlia di tre anni il metadone al posto dello sciroppo per la tosse. Una bambina di nove mesi finì invece in coma per avere ingerito alcune dosi di hashish in casa di amici dei genitori. La cronaca ha registrato anche la storia di un bambino entrato in overdose per aver mangiato la cocaina lasciata sul tavolo dal compagno della madre. Storie amare, che richiamano le immagini arrivate di recente dallo Sperone: le telecamere dei carabinieri, piazzate nelle abitazioni dei pusher, hanno ripreso bambini che assistono al taglio e al confezionamento della droga. Come fosse la cosa più normale. E poi anche loro contano i soldi dello spaccio.

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