Ormai è scontro in Consiglio Comunale, a Palermo. Sul piatto la bocciatura da parte del collegio dei revisori del rendiconto e la relazione del Ragioniere generale del Comune rispondendo in Aula ai rilievi mossi dall’organismo di garanzia.
Ma la maggioranza, stando a quanto denunciato dal M5S non si è presentata ed ha fatto saltare la seduta.  Notizia smentita dal capogruppo di Sinistra Comune Giusto Catania.
Il clima ormai è teso, sullo sfondo le annunciate dimissioni dei consiglieri di opposizione rendono questo autunno caldo per il primo cittadino chiamato a rispondere ancora una volta sul tema di bilancio e conti. Con Fabrizio Ferrandelli abbiamo fatto il punto su quanto sta accadendo ma anche per intravedere possibili scenari futuri verso cui la città si sta avviando.

Insomma la situazione di malcontento e disagio in consiglio sembra non trovare soluzione oggi l’assenza dei consiglieri di maggioranza durante la seduta che prevedeva la relazione del Ragioniere generale?

Ci sono questioni tecniche e questioni politiche. La questione politica è che questa amministrazione volge al termine e occorre ridare la parola ai palermitani perché chi guida la città nega problemi e quindi non è più un interlocutore politico. Un interlocutore politica ammette le criticità e cerca di trovare soluzioni condivise. Il tema dei conti e del bilancio è fondamentale se è sano e capiente ed ha delle poste allora si riesce a gestire città e a garantire servizi per la comunità. Palermo purtroppo ha problema serio dei conti e chi dovrebbe essere garante dei conti non soltanto in questi anni non ha fatto politiche di risanamento dei bilanci e messa in sicurezza delle aziende le ha invece compromesso. Questo lo dicevo in campagna elettorale e dicevo che il Comune era prossimo al disastro finanziario.
Regione, Corte dei Conti, il Ministero e ora i revisori dei conti stanno dimostrando che le mie analisi non erano soltanto veritiere ma che sono anche più preoccupanti di quanto io stesso potessi immaginare. Leggendo attentamente la relazione del Ragioniere i dubbi dei revisori trovano conferma: non nega i dubbi e le criticità evidenziate dal collegio dei revisori e che il sindaco strumentalizzi una documento tecnico è paroadossale e preoccupante. Facciamo un esempio concreto. Uno dei rilievi mossi è quello che l’accantonamento delle partite a rischio è stato calcolato con lo strumento di contabilità semplificato. La legge consente di poterlo fare fino al 2018. E’ consentito di poter calcolare il fondo di valutazione rischi crediti per le partite non conciliate secondo questa metodologia.  Ma cosa stiamo facendo in questo modo? Si sta spostando il problema al 2019 quando il calcolo si dovrà fare sul modello organizzativo e al Comune mancheranno all’appello 194 milioni e non potrai chiudere il bilancio. Questa cosa trova conferma nella relazione del Ragioniere che conferma soltanto la regolarità contabile.
Rispetto a tutto ciò il  sindaco non ha più argomenti e quando è alla strette ricorre alla Procura e si dice e pronto a denunciare i revisori. Ma cosa denuncia? E’ la solita metodologia d’attacco orlandiana. Un comportamento vergognoso nei confronti di un organismo di garanzia che riveste ruolo di terzietà. L’atteggiamento giusto non è quello di negare i problemi. Prima o poi le banche pignoreranno fidi e si rischierà tracollo finanziario. Se il sindaco invece ammettesse il problema con Roma avremmo potuto mettere insieme un Piano di riequilibrio che è consentito per legge. Nella nuova finanziaria arriveranno fondi per comuni in pre dissesto ma noi non ne potremo beneficiare perchè non abbiamo confermato la situazione di criticità. Il sindaco fa ‘da tappo’.

Rimanete fermi nel vostro annuncio di dimissioni? Nei giorni scorsi Giusto Catania ha accusato voi e i Cinquestelle di fare soltanto propaganda quando parlate di dimissioni?

“A Giusto Catania posso insegnare come ci si dimette. In termini di credibilità non posso prendere lezioni da nessuno. Le mie dimissioni saranno operative non appena raggiungeremo numero di consiglieri perchè è chiaro che non ne vado lasciando il conducente senza opposizione.  Catania dovrebbe preoccuparsi di ben altro per esempio di quando da assessore ha votato crediti nei confronti di Amat che adesso  il Comune vuole stralciare. E’ patetico rispondere con rimpasti ad una situazione di crisi a cui si deve invece rispondere con piani riequilibrio e accertamento conti.  Se la maggioranza non si presenta in Aula fa il mio gioco a me non fa paura. Per me possiamo fare votare bilancio da Commissario inviato dalla Regione e dopo ciò il consiglio comunale decade e si torna a votare in primavera. Io sto lavorando proprio su questo.

Quali saranno le prossime vostre mosse?
Faremo le ‘barricate’. Adesso per noi è partita un’operazione di grande verità e andiamo fino in fondo, vogliamo fornire strumenti utili per accertare la verità sui conti.  Per noi ormai è game over anche il previsionale lo conferma . Tagliano i servizi sociali, il trasporto etc.  Siamo davanti ad una città allo sbando.

Oggi una ricerca demoscopica fotografa una città abbastanza sfiduciata sia sul presente che sul futuro?
Palermo è una città troppo bella e piena di risorse per morire per mala gestione. Questa città ce la può fare. Il tema è che  non essendo governata se non per spot non attrae investimenti, imprese e così  via. Manca una visione o meglio c’è la visione di chi ha già fatto propria storia.
Questa chiusura da parte del sindaco rischia di travolgere anche la storia delle amministrazioni di Leoluca Orlando, fatte di luci e ombre, ecco si rischia di annullare le luci del passato e compromettere il ricordo. La verità è che Orlando non ha mai dato spazio ad un gruppo dirigente nuovo e dove se l’è trovato davanti l’ha distrutto. Io sono l’unico sopravvissuto passando indenne da campagne elettorali e avvisi di garanzie.