Prevedere un piano di investimenti per riqualificare le cementerie siciliane che versano in stato di trascuratezza ed abbandono. Lo chiedono le parti sociali attraverso i segretari regionali della Filca Cisl, Paolo D’Anca, di Feneal Uil, Francesco Di Martino, e di Fillea Cgil, Giovanni Pistorio, che hanno inviato in giornata una nota congiunta al presidente della Regione, Nello Musumeci e agli assessori alle Attività Produttive e all’Ambiente, Mimmo Turano e Totò Corrado, per sollecitare un incontro urgente con Italcementi e fare il punto sulla situazione in cui versano le cementerie della Sicilia e soprattutto per definire soluzioni a tutela dei livelli occupazionali.
“Non possiamo più perdere tempo”
La nota si apre con un appello ed un rapido punto della situazione degli impianti più a rischio di chiusura, ovvero quelli di Porto Empedocle e di Isola delle Femmine: “Non possiamo più perdere tempo perché la società Italcementi si appresta a chiudere lo stabilimento di Porto Empedocle (Ag) ed ha ridotto gli investimenti per lo stabilimento di Isola delle Femmine (Pa). Chiediamo un più incisivo e complessivo coinvolgimento per avere maggiori certezze sul futuro dello stabilimento, che potrebbe chiudere i battenti”.
Il messaggio continua con alcune domande: “Vorremmo sapere, in particolare, chi si farà carico della bonifica nel caso di chiusura, se ci sarà anche un coinvolgimento degli enti territoriali, e se l’area verrà riconvertita per altre lavorazioni. Chiediamo – aggiungono i sindacati – un impegno più qualificato e di prospettiva rispetto agli investimenti in programma per l’ultima cementeria che Italecenti possiede sul territorio siciliano, che è quella di Isola delle Femmine”.
E conclude con un invito: “È necessario che il presidente Musumeci e gli assessori competenti si attivino al più presto per istituire un tavolo di confronto con le parti interessate per la ricerca di soluzioni strategiche condivise per tutelare e incrementare i livelli occupazionali”.
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