Clima infuocato in vista delle amministrative a Palermo.
“Si avvicina il 25 aprile e la notizia della candidatura di Alberto Samonà a vicesindaco fa rabbrividire. È un segnale inquietante che sia stato indicato questo nome; l’attuale assessore regionale ai Beni culturali non ha mai fatto mistero delle sue simpatie fasciste e ha al suo attivo libri apertamente inneggianti al nazismo”. Lo dice l’assessore comunale a Palermo Giusto Catania, esponente di Sinistra Civica Ecologista.
“Palermo nelle mani di chi oltraggia la memoria”
Continua Catania: “Se le destre avessero la meglio, Palermo potrebbe finire nelle mani di chi oltraggia la memoria non riconoscendo il 25 aprile ed i valori costituzionali. In questi anni la città di Palermo ha svolto un ruolo importante per promuovere le manifestazioni organizzate dall’Anpi”.
“Rimettere i riferimenti della democrazia al centro dell’attenzione”
Conclude l’assessore comunale: “Antifascismo, liberazione, resistenza sono i riferimenti della democrazia italiana; nella cornice della carta costituzionale valori assoluti, che devono essere messi al centro anche in vista delle elezioni a Palermo, senza alcun compromesso”.
Il ticket Cascio-Samonà
Il ticket Cascio-Samonà è stato ufficializzato il 19 aprile. È proprio Samonà il dirigente scelto da Prima l’Italia-Lega per il ticket con Francesco Cascio, candidato a sindaco a Palermo da Forza Italia e Carroccio.
Samonà: “Sono onorato”
Dopo la notizia del ticket, era ovviamente arrivato il commento di Alberto Samonà.
L’assessore regionale in una nota aveva scritto: “Sono onorato di essere stato indicato dal segretario regionale della Lega Nino Minardo come futuro Vicesindaco di Palermo in rappresentanza di “Prima l’Italia”.
Auspico che sul nome del candidato Sindaco Francesco Cascio possa convergere nelle prossime ore tutto il #Centrodestra, per vincere insieme le Amministrative e dare finalmente alla Città un governo che sia degno di questo nome”.
“Sogno una città normale”
E ancora: “Palermo merita di essere amministrata, non attraverso slogan privi di senso, ma con una visione di lungo periodo che la faccia finalmente uscire dalla condizione asfittica degli ultimi anni. Sogno una città normale in cui vi siano decoro, servizi per i cittadini, adeguate politiche culturali e dalla quale i nostri giovani non siano costretti ad andare via.
In caso di vittoria del centrodestra, metterò a disposizione della mia Città l’entusiasmo, la dedizione di cui Palermo necessita e l’esperienza che ho maturato, in quasi due anni, da assessore dei Beni culturali e dell’Identità siciliana nel Governo Musumeci”.
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