Alla fine fra centrodestra e centrosinistra, vincono solo le strane alleanze a partire da quella di Agrigento anche se un poco tutte le vittorie sono figlie di alleanze semi trasversali o di spaccature. Fra le stranezze in testa c’è certamente la partita di Caltanissetta fra polemiche per una scheda in più nell’urna e troppi candidati in campo. In ogni caso non c’è stata una vittoria schiacciante per nessuno, nemmeno per il centrodestra di governo un po’ ovunque mentre l’opposizione conquista due presidenti di altrettanti Liberi Consorzi. Complice la spaccatura ampiamente annunciata nel centrodestra che sta anche alla base del caso di Caltanissetta, unica provincia che resta “in sospeso” per effetto di una scheda in più in una delle urne.
Due province al centrosinistra
Il centrosinistra vince a Trapani e ad Enna. Salvatore Quinci, sindaco di Mazara del Vallo è il nuovo presidente del Libero consorzio provinciale di Trapani. A scrutinio completato Quinci l’ha spuntata su Giovanni Lentini, sindaco di Castelvetrano, con 997 voti ponderati in più. Lentini era sostenuto dall’intero centrodestra mentre Quinci ha scelto un progetto civico, sostenuto anche Pd, M5S, Italia Viva, Psi, il movimento Contro Corrente di Ismaele La Vardera e il movimento civico mazarese Partecipazione Politica.
Il sindaco di Calascibetta, Piero Capizzi, ha, invece, vinto le elezioni per la presidenza del Libero consorzio di Enna. L’esponente del Centrosinistra ha battuto il suo avversario, il sindaco di Nissoria, Rosario Colianni, alfiere del Centrodestra. Secondo alcune informazioni, Capizzi avrebbe ottenuto il 58% dei consensi.
Due presidenti al centrodestra
Il centrodestra conquista Ragusa e Siracusa. Complessa la situazione di Ragusa dove, alla fine, ha vinto il sindaco di Comiso Maria Rita Schembari, sostenuta da tutto il centrodestra ad eccezione della Dc di Totò Cuffaro che aveva un proprio candidato. Non è stata, però, una vittoria facile, al contrario proprio di misura: La Schembari ha ottenuto 106 voti su 212 validi ossia esattamente il 50%.
Michelangelo Giansiracusa è il nuovo presidente del Libero consorzio di Siracusa. Il sindaco di Ferla, sostenuto da Azione, Mpa, Dc, Lega e dal deputato regionale Carlo Auteri ha ottenuto 213 voti contro i 34 dello sfidante, Giuseppe Stefio, sindaco di Carlentini, esponente del Centrosinistra, composto da Pd, M5S e AVS.
Non disponevano di un candidato alla presidenza Fratelli d’Italia e Forza Italia ma la loro presenza si è notata con le 74 schede bianche: nei giorni scorsi, il commissario provinciale di FdI aveva dato delle indicazioni ai consiglieri ed ai sindaci meloniani, in merito al voto sulla presidenza, imponendo la scheda bianca, pena l’espulsione dal partito. Evidentemente, anche Forza Italia ha deciso di seguire lo stesso percorso.
La strana alleanza vince ad Agrigento
Ad Agrigento vince il sindaco di Aragona Giuseppe Pendolino con 295 voti su 551 validi ossia esattamente il 53,25% del consenso il base al calcolo ponderato.
La sfida ad Agrigento è, in realtà difficile da ricondurre agli schieramenti tradizionali visto che Pendolino era appoggiato da Forza Italia, da Grande Sicilia, ma anche da pezzi di Partito Democratico e Movimento 5 Stelle.
Il suo contendente Stefano Castellino, sindaco di Palma di Montechiaro, sostenuto da Fratelli d’Italia, Democrazia Cristiana, Lega e Noi Moderati, è arrivato secondo con il 46,75% del voto ponderato.
Caltanissetta e la scheda di troppo
A Caltanissetta compare una scheda in più rispetto ai votanti e come se non bastasse non risultano assegnate correttamente le schede n base al peso specifico di ogni avente diritto al voto. Per questo sono state sospese le operazioni di scrutinio per le elezioni dei rappresentanti dei liberi consorzi comunali a causa della presenza, in una delle urne, di una scheda elettorale in più: si tratta di 27 schede anziché 26 votanti.
Inoltre sarebbero emerse discrepanze tra la scheda assegnata e quella che sarebbe spettata ad alcuni consiglieri. Ciò perché il voto ponderato previsto per questa elezione di secondo livello assegna una scheda diversa ad ogni consigliere in base alla sua provenienza. Il voto di un consigliere di Gela vale, ad esempio, di più di quello di un consigliere di Bompensiere e in base al peso specifico di ogni voto viene assegnata una scheda diversa.
La provincia della guerra “fratricida”
Caltanissetta è una provincia “calda” per effetto dei ben tre candidati due dei quali di centrodestra ed un terzo, civico, ma anche lui vicino al centrodestra anche se con appoggi a cavallo con il centrosinistra. In corsa, infatti, per la carica di presidente c’erano i sindaci di Caltanissetta, Niscemi e Gela, Walter Tesauro, Massimiliano Conti e Terenziano Di Stefano.
Alla fine la spunta Tesauro
Alla fine, dopo aver annullato la scheda di troppo e controllato le atre la spunta il sindaco del capoluogo Walter Tesauro che viene eletto presidente del Libero Consorzio battendo il sindaco di Niscemi Massimiliano Conti e quello di Gela Terenziano Di Stefano






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