Aspiranti consiglieri senza nemmeno il proprio voto e concorrenti al Consiglio Comunale che almeno quello lo hanno, ma oltre non vanno. Ci sono anche loro fra i reduci del voto che ha riguardato Palermo il 12 giugno. “L’importante non è vincere, ma partecipare” diceva Pierre de Coubertin. Forse, qualcuno, ha preso questo concetto un pò troppo alla lettera. Ranghi ai quali si uniscono i delusi, ovvero coloro i quali hanno preso più preferenze, ma sicuramente non quelle che speravano.

Sei gli zeristi

Zero voti conseguiti: categoria in cui rientrano quelli che sono stati ribattezzati gli zeristi. Candidati che hanno preferito cedere l’unico voto a disposizione, ovvero il loro, ad altri aspiranti consiglieri oppure che hanno sbagliato a votare. Fatto che sarebbe paradossale ma che comunque può accadere. D’altro canto, si sa, le elezioni causano stress e tensioni inimmaginabili a coloro i quali le vivono dall’interno. E così, a questa tornata elettorale, la categoria degli zeristi a Palermo conta sei elementi, divisi tra “E tu splendi Palermo” (Roberta Stefania Bella e Francesca Fregapane), lista di Fabrizio Ferrandelli; Potere al Popolo (Eugenio Piccilli e Stefania Trabona), compagine a sostegno di Rita Barbera; e in Moderati per Lagalla, lista a sostegno dell’omonimo candidato poi eletto sindaco. Evidentemente senza il sostegno numerico di Giulia Leone e Angelo Ucciardi, fermi a zero voti.

Undici fermi a un voto

Poco più avanti ci sono i candidati fermi ad un voto. Undici in totale in questa competizione del 12 giugno. Evidentemente, al loro voto, non hanno voluto rinunciare. O magare qualcun’altro, apprezzando l’altruismo, gli avrà riconosciuto una preferenza. Si trovano in questa categoria Pietro Paternò di Rompi il Sistema-Ferrandelli; Filippo Azzimati, Domenico Mario Gerardis, Floriana Gerardis e Francesco Glorioso di “E tu splendi Palermo”; Rosario Brancato di Siciliani Liberi; Valentina Lanciotto di Prima l’Italia; Mirko Chinzi di Noi con l’Italia; Massimiliano Camerlingo, Benito Di Dio e Giuseppe Niosi di Moderati per Lagalla.

E poi c’è chi si aspettava di più..

Detto del flop di Sinistra Civica Ecologista e dell’assessore alla Mobilità Giusto Catania, ci sono dati interessanti che riguardano i candidati delle varie liste in campo in questa tornata elettorale. Dopo l’episodio che li ha visti protagonisti dell’apposizione di manifesti elettorali sulle finestre dei Quattro Canti, Debora Drago e Francesco Pantaleone, candidati in Progetto Palermo, non sono andati rispettivamente oltre le 199 e le 205 preferenze. Il palcoscenico di piazza Vigliena evidentemente non è stato sufficiente a consentirgli di raggiungere gli scranni del vicino Palazzo delle Aquile. Una lista che vede come fanalino di coda Laura Evangelista. Solo 16 le preferenze per la candidata, scelta anche per rappresentare la lista di Franco Miceli in quarta Circoscrizione.

Numeri decisamente bassi anche nel M5S, dove non ha centrato la rielezione la capogruppo uscente Viviana Lo Monaco (396 voti). Molto peggio di lei hanno fatto Alessio Carvelli (11 voti), Sonia Fenoaltea (12 voti) e Emanuele Siino (17 voti). Si ferma a 275 preferenze l’assistente parlamentare Domenico Gambino, mentre per Dolores Bevilacqua, giornalista, sono arrivate 209 preferenze.

Menzione speciale per Rompi il sistema, lista composta da giovani a sostegno del candidato Fabrizio Ferrandelli. Un record tutt’altro che invidiabile per la compagine del candidato centrista dove, su trenta candidati, solo in due sono riusciti a valicare la soglia dei 100 voti (uno dei quali omonimo del candidato a sindaco). Fa “meglio” ‘E tu splendi Palermo‘, seconda lista dell’esponente di +Europa-Azione. Qui, addirittura, solo un candidato è riuscito nell’impresa di prendere più di 100 voti: Giovanni Ferrandelli, che chiude a 479 voti. Solo sedici invece le preferenze per Giuseppe Balsamo, imprenditore che ha denunciato un tentativo d’estorsione nel 2014.

Una lista che continua con..

Fra i sindaci, Ciro Lo Monte è il meno votato, con 2173 preferenze conquistate. Nelle sue liste, fatta eccezione per lo stesso candidato, solo uno riesce a superare la quota di 100 voti, ovvero Liliana Bortolin (150 voti). Sul fronte di Rita Barbera, male Potere al Popolo, che conquista meno dello 0,5% dei consensi. I capolista Tony Pellicane e Francesca Schirripa sono il simbolo del risultato: rispettivamente 95 ed 82 voti. Sul fronte dell’UdC, si ferma a 367 preferenze l’ex assessore al Comune di Palermo Ippolito Russo. Si aspettava certamente di più anche la giornalista Giulia Noera, candidata in Lavoriamo per Palermo, che ha conquistato 321 consensi. Sono 840 invece i voti di Totò Lentini, che non è riuscito a raggiungere il 5% con la sua lista Alleanza per Palermo.

Fra i delusi si colloca sicuramente Stefania Munafò, candidata in Forza Italia in coppia con Giulio Tantillo. Il destino, però, non gli ha riservato la stessa fortuna del pluriconsigliere comunale, condannandola a restare fuori anche questa volta da Palazzo delle Aquile, con 660 voti conquistati. Ma c’è chi se la passa peggio fra le fila di Prima l’Italia. Fra questi l‘ex Garante per la Disabilità Marcella La Manna, dimessasi dall’incarico ricoperto durante l’ultima amministrazione Orlando proprio per candidarsi in questa tornata elettorale. Un’idea buona fino a un certo punto, visto che la candidata ha ricevuto solo 88 consensi.