Aumentano nonostante un piano annunciato per fronteggiare l’emergenza. Sono le bare accatastate al cimitero dei Rotoli di Palermo che adesso sono 556. Come riporta il Giornale di Sicilia, le bare restano sparse tra Sala Bonanno, il deposito storico, il capannone-tenda temporaneo e l’ex vivaio. Il sindaco Orlando aveva promesso che non doveva succedere più di vedere bare per terra e, invece, fino a ieri mattina ce n’erano 15. L’emergenza salme non sembra ancora essere rientrata.

Lunedì l’amministrazione ha firmato una determina con la quale si cerca di mettere una pezza all’emergenza. Sarà montato un impianto di ventilazione forzata dentro il gazebo all’interno del quale è al momento impossibile entrare a causa di odori nauseabondi. Ad una cooperativa, riporta il Giornale di Sicilia, giovedì scorso è stata affidata la sanificazione all’interno del deposito di Santa Maria del Rotoli dove una nota dell’Asp aveva evidenziato “gravi carenze igienico sanitaria e la conseguente urgente richiesta di provvedere”.

“Ho provato una tristezza infinita – dice il consigliere del M5S Nino Randazzo -. Come si può continuare a parlare di emergenza, quando abbiamo sollecitato più di una volta l’amministrazione a intervenire, sopratutto con l’intervento di manutenzione del forno crematorio fisso, ormai fermo da aprile”.

Il presidente Gianluca Inzerillo, intanto, promette battaglia se alla prossima convocazione in commissione prevista per le 9.30 di venerdì non si presenterà nessuno. “Raccogliamo lo sfogo degli operatori – dice – ai quali a volte mancano gli strumenti per potere lavorare. Come le cassette per l’ossario, le lastre di ardesia, i mezzi per scavare la terra. Il bobcat ha entrambe le ruote bucate ed è fermo mentre si attende di capire se sia un incidente o se siano state appositamente tagliate, resta fermo”.

Obiettivo è fare il punto sui lavori del forno crematorio. C’è da giugno la delibera che stanzia i 200 mila euro che servono per sistemarlo e a luglio è stato nominato il Rup, al quale però, come scrive lui stesso, “manca la documentazione per l’insediamento ufficiale”.