L’emergenza Coronavirus ed il diffondersi del contagio stanno spiazzando gli italiani.
Incollati alle tv, cercano di capire cosa sta accadendo e quali sono le misure messe in atto dal Governo nazionale per salvare il Paese.

In merito a questi giorni così difficili e caratterizzati da dubbi e paure, interviene Loredana Novelli, presidente dell’associazione Siciliae Mundi, con una lettera aperta al premier Conte.
Ecco il testo della missiva:

“Caro Presidente del Consiglio dei Ministri Conte,
oggi più che mai aumentano le mie perplessità sul Vostro modo di gestire l’Italia o ancora meglio di fare politica. Non è un segreto che, sin dalla nascita, non ho visto di buon occhio questo Governo, vuoi perché ho sempre cercato di vedere oltre le tv, i social e le notizie che voi avete sempre voluto farci sapere. In questi giorni non faccio altro che seguire le Sue, le Vostre dichiarazioni, ma mi creda riesco a percepire frammenti di soluzioni e leggo Decreti Ministeriali non chiari, ascolto le Sue dichiarazioni e vedo trapelare notizie, questo è inammissibile!
Stamattina i giornali scrivevano: Decreto 11 marzo: sospensione tasse, mutui etc”.
Se andiamo a leggere gli articoli il Suo non è altro che un ennesimo annuncio sul da farsi, preannunciando ciò che state per fare. Mi rendo conto che siete bravi con le comunicazioni avendo un grande maestro ed un grande attore a voi molto vicino, ma noi, non abbiamo più né il tempo né la voglia di scherzare.
Noi, siamo stanchi!
Siamo stanchi dei vostri errori, siamo stanchi degli accordi mancati, siamo stanchi di non essere più in grado di vivere come Dio comanda.
Da siciliana le dico che, fino a questo momento stiamo dimostrando di essere capaci ed in grado di sopravvivere senza nessun aiuto da parte vostra. Le nostre maggiori autorità stanno dimostrando che in un momento che tanti di noi non hanno mai vissuto, siamo uniti, ma abbandonati da voi.
Non dimentichiamo qualche settimana fa l’appello del Presidente della Regione di evitare di venire al sud, tanti hanno avuto il coraggio quasi di prenderlo a ‘pietrate’ anche virtuali, tanti gli hanno detto “vattene”, ed oggi? Oggi è davanti agli occhi di tutti che non aveva torto.
Ma si continua, con navi che attraccano al porto e provvedimenti Ministeriali fatti solo ed esclusivamente per il Nord Italia. Continuiamo a chiedervi autonomia, ed i siciliani (i palermitani nello specifico essendo chi scrive di Palermo) in silenzio e con enormi sacrifici e grande rispetto per se stessi e per gli altri, soffriamo il silenzio della nostra città e ci ritroviamo ad ammirare dai balconi questa splendida giornata di sole, guardiamo i nostri figli e nascondiamo le lacrime con un sorriso, perché pensiamo alla loro sofferenza di oggi ed ancora peggio al loro domani.
Abbiamo superato tante cose, supereremo anche questa! Ma la prego non abbiamo bisogno delle vostre parole, non abbiamo bisogno di ascoltare annunci su cosa state facendo, abbiamo bisogno dei fatti, abbiamo bisogno di avere una Nazione unita”.

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