L’esercito degli ex Pip, i tremila precari palermitani che alla Regione costano circa 30 milioni di euro all’anno, riserva sempre qualche sorpresa. Nel corso degli anni, molti di loro sono stati allontanati dal lavoro per alcune irregolarità.
Ne erano stati scoperti alcuni con redditi talmente elevati da non giustificare il diritto a riscuotere il sussidio di circa 800 euro, il rapporto lavorativo di altri si era concluso invece a causa di precedenti penali, anche gravi, incompatibili con un incarico nella pubblica amministrazione.
Fannulloni, assenteisti, imbroglioni: dei Pip si è detto di tutto e le relative ‘vicissitudini’ continuano a tenere banco.
E’ il caso di tre precari assenteisti la cui vicenda ha costretto l’ assessorato regionale al Lavoro a dettare una nuova circolare a tutti gli enti che utilizzano questo personale.
I tre precari firmavano il foglio di presenza e poi sparivano. Insomma, a lavorare non ci andavano, se non per qualche minuto. Scoperti, erano stati licenziati ma il provvedimento a loro carico potrebbe essere ribaltato per un errore procedurale, ovvero perché gli stessi non sono stati informati che la loro condotta stava compromettendo il rapporto lavorativo.
“Ci è stato segnalato – commenta al Giornale di Sicilia Antonella Bullara, dirigente dell’ assessorato al Lavoro, che gestisce questo personale -che tre Pip si erano di frequente allontanati senza motivo dal posto di lavoro. E poiché questa è una delle eventualità per cui la legge prevede l’ espulsione dal bacino garantito, abbiamo agito di conseguenza”.
Ora però è emerso un problema: “I tre precari che abbiamo appena licenziato – conclude la Bullara hanno fatto un ricorso contro questo provvedimento sostenendo che a loro l’ ssenza non era mai stata contestata”.
In effetti ai tre Pip, impiegati negli assessorati all’Agricoltura e alle Infrastrutture, nessuno ha chiesto spiegazioni o preannunciato il rischio di licenziamento.
Insomma, i tre potrebbero vincere il loro ricorso. Tanto che l’assessorato al lavoro ha diramato una circolare agli enti dove lavorano i Pip in cui informa: “Gli enti utilizzatori, prima di comunicare al Lavoro ogni violazione delle regole di comportamento, sono tenuti a contestare l’ addebito al soggetto interessato, invitandolo a comunicare le proprie controdeduzioni allo stesso ente utilizzatore”.
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