Comincia la tre giorni di sit-in a piazza Indipendenza, a Palermo, degli ex Pip in attesa di una stabilizzazione da decenni. Chiedono un incontro con Musumeci e con la giunta regionale per sapere q che punto è il tavolo tecnico nazionale al Ministero del Lavoro. “Chiediamo a gran voce un incontro al presidente della Regione – dice a Blogsicilia Mimma Calabrò, segretario generale della Fist Cisl Sicilia – e agli assessori competenti, che devono portare avanti l’istanza della stabilizzazione al tavolo tecnico nazionale e riprendere il tavolo regionale per arrivare pronti e portare avanti il lavoro. Non molleremo e se non basta e se non saremo ascoltati, continueremo a oltranza”.
Chiesto incontro a Musumeci
Intanto gli ex pip e i sindacati si dicono pronti alla protesta a oltranza. “Questi lavoratori hanno diritto alla stabilizzazione e Musumeci deve farsi parte attiva, incontrarci, e restiamo in attesa di questo incontro fino a quando non l’avremo”. “Lavoro all’ospedale ma non lavoro per l’ospedale – dice un lavoratore in protesta oggi a piazza Indipendenza -, siamo lavoratori al 100% da decenni, abbiamo lavorato anche per la pandemia, senza un giorno di malattia, tutti i giorni e nessun politico ci ha sostenuto. Siamo padri di famiglia che vogliono lavorare e vogliamo la stabilizzazione per avere una vecchiaia più serena, abbiamo famiglia e una responsabilità addosso”.
La tre giorni di sit-in
A partire da oggi quindi i lavoratori ex Pip si daranno appuntamento davanti alla Presidenza della Regione siciliana, in piazza Indipendenza, a Palermo. Tre giorni di assemblea retribuita pubblica e aperta a tutti nei giorni di 14, 15 e 16 marzo. Nei mesi scorsi il Senato ha approvato un emendamento che traccia il percorso verso la stabilizzazione dei 2.520 lavoratori che vivono una eterna condizione di precariato. Poi è calato il silenzio. Dopo molte sollecitazioni
Il Ministero della Funzione Pubblica ha ripreso i lavori del Tavolo Tecnico ed ha finalmente ricevuto dal Dipartimento Lavoro della regione siciliana la documentazione necessaria che sembrerebbe non essere però ancora esaustiva e pertanto necessita d’integrazione. In poche parole vorremmo capire se la Regione si è messa al passo.
Le richieste dei sindacati
“La Regione ci dica a che punto è la situazione discussa nel Tavolo Tecnico istituito a Roma e quando ripartirà il nostro Tavolo Siciliano che aveva iniziato un percorso proficuo e che si è fermato”, spiega Mimma Calabrò. La settimana scorsa il ministero ha chiesto alla Regione d’integrare la documentazione. “Mentre altrove si discute i lavoratori aspettano. Puntualmente ogni mese – aggiunge Calabrò – tocca loro farsi sentire per ricevere lo stipendio rimpallati tra il Dipartimento Lavoro a quello della Funzione Pubblica C’è chi dimentica che si tratta di un diritto per l’importante lavoro svolto e non di un favore. Una situazione sfiancante e irrispettosa. A ciò si aggiunge il mancato pagamento dell’indennità del bonus integrativo (bonus Renzi). Ancora si attende il saldo del 2021 più i primi tre mesi del 2022”.
Attenzione alle elezioni
“Chiediamo – spiega la sindacalista – di sgombrare il campo dal legittimo sospetto che con l’avvicinarsi delle prossime elezioni qualcuno ricominci con le false promesse. A noi interessano le azioni concrete fatte nei luoghi deputati Al governatore Nello Musumeci chiediamo un incontro affinché faccia chiarezza e si assuma le responsabilità per queste persone che sono lavoratori a tutti gli effetti che svolgono il loro lavoro fianco a fianco dei lavoratori dei Dipartimenti regionali, delle scuole e degli ospedali. Ma a cui, nello stesso tempo, non vengono riconosciti i loro diritti”. Non per ultimo appunto il diritto ad aver versati ricevere i contributi previdenziali che sono un diritto sacrosanto di ogni lavoratore.
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