“Dopo l’audizione di oggi in Commissione bilancio è chiaro che, di questo passo, presto le ex Province cadranno nel baratro”.

Il grido d’allarme è dei segretari regionali Agliozzo e Crocè (Fp Cgil), Montera (Cisl Fp) e Crimi (Uil Fpl) che oggi sono stati sentiti in seconda commissione Bilancio e programmazione all’Ars, dove è iniziato l’esame della manovra Finanziaria.

“Le risorse finanziarie ad oggi ancora soltanto ipotizzate dal governo – proseguono le sigle – non bastano. Solo per garantire gli stipendi del personale servono 180 milioni e 210 milioni complessivamente per la mera sopravvivenza degli enti, al netto della erogazione di servizi fondamentali come le infrastrutture e le scuole, solo per citarne alcuni.
Ad oggi, sarebbero supposti e quindi non esigibili appena 70 milioni come compensazioni sull’Iva e altri 53 milioni dei quali, però, oltre 19 sono già destinati ai disabili e saranno imputati in un altro capitolo. Insomma, ad oggi le somme previste dal governo rappresenterebbero nemmeno la metà di quanto necessiti per mantenere in piedi gli enti ed evitare il fallimento. I fatti – proseguono i segretari regionali di Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl– sono questi. Il resto sono solo chiacchiere”.

Per completezza d’informazione, alcuni degli enti sono nuovamente in grave ritardo con il pagamento degli stipendi. Per essi è stato già proclamato lo stato d’agitazione. “Ovvio che sinché le risorse necessarie non verranno reperite – concludono i sindacalisti – non molleremo la presa”.

A Messina i rappresentanti provinciali di Csa, Cgil, Cisl e Uil ed i rappresentanti RSU della Città Metropolitana di Messina hanno incontrato il Ministro per il Mezzogiorno, Claudio De Vincenti, denunciando la gravissima situazione in cui versano i nove enti stretti fra il prelievo forzoso da parte dello Stato e l’incapacità del Governo Regionale di garantire agli stessi un futuro politico e finanziario e chiedendo un intervento del Governo nazionale per evitare il blocco dei servizi ed una grave crisi occupazionale.

Quasi contemporaneamente a Palermo si è tenuta l’audizione richiesta dalle sigle sindacali in sede di II Commissione Bilancio che, a nostro avviso, ha palesato l’assoluto immobilismo del Governo e la totale assenza di idee e proposte per la definizione della riforma.

“Il CSA – dice il segretario regionale Giuseppe Badagliacca – ha chiesto con forza la convocazione dell’Osservatorio ed ha sottolineato che la Finanziaria non può prevedere risorse per gli enti di area vasta inferiori a 125 milioni di euro.

Quanto emerso all’ARS non ci fa ben sperare per il futuro e riteniamo indispensabile ritrovare l’unitarietà dei lavoratori in vista di una nuova mobilitazione, necessaria per costringere Governo ed Assemblea a definire un percorso che metta Liberi Consorzi e Città Metropolitane nelle condizioni di erogare i servizi alla collettività e gli stipendi ai dipendenti”.