• Claudio Fava ospite di Casa Minutella.
  • Claudio Fava ha parlato di Finanziaria, criticando il Governo Musumeci e la sua maggioranza.
  • Claudio Fava ha affrontato il tema dei beni confiscati alla mafia: come evitare il degrado?

Ospite della 44ª puntata di Casa Minutella, in diretta su BlogSicilia.it, è stato Claudio Fava, presidente della Commissione Antimafia della Regione Siciliana.

A proposito di Finanziaria, Fava ha spiegato: «Siamo alle prime battute. Abbiamo ‘solo’ 150 articoli da votare e i tempi sono strettissimi. Una legge ‘monstre’ che faticherà arrivare a compimento. Inoltre, siamo sotto la spada di Damocle con l’impugnativa da parte del Consiglio dei Ministri della Manovra di Bilancio che andrà discussa velocemente».

Per Fava «la Finanziaria non dovrebbe essere soltanto una legge di spesa ma anche una scelta di strategie. Non solo 100 da destinare alle spese ma anche 100 per gli investimenti sul futuro. Eppure, al suo interno ci sono anche piccoli ‘siluri’ pronti a scoppiare. Un esempio? Stanno arrivando 1000 milioni da spendere per il fotovoltaico grazie al Recovery Fund e ci sono già 500 milioni in progetti presentati per due grandi termovalorizzatori da realizzare in provincia di Catania. Di fronte a questa massa di spesa, la Commissione dovrà verificare la certezza della norme di fronte ai tentativi di speculazione. E cosa fa la maggioranza? Infila dentro a questa Finanziaria un emendamento per smontare il CTS (Commissione tcnica specialistica della Regione Siciliana, n.d.r.) e mandare a casa il presidente Aurelio Angelini, un professionista terzo, finora garante della limpidezza normativa, volendo così aprire una stagione di totale anarchia. Questo perché la Finanziaria serve anche per le manovre di palazzo, per fare passare cose che, altrimenti, non passerebbero. Aspettiamo che arrivi questa discussione in aula per capire cosa accadrà».

 

Fava ha anche espresso il proprio parere sul recente scontro tra il presidente dell’ARS, Gianfranco Micciché, e l’ex dirigente Tuccio D’Urso: «Era previsto che alcuni dirigenti potessero rientrare ma ciò ha causato l’ostilità di Micciché che, comunque, ha fatto un ragionamento corretto. Noi abbiamo una delle amministrazioni più anziane d’Italia. Il punto non è solo sostituire un anziano con un giovane ma ci vuole anche una nuova cultura amministrativa, un nuovo modo di affrontare le emergenze che sono diverse da quelle di prima. Dobbiamo investire in una mentalità  di impresa amministrativa che oggi manca».

Argomenti beni confiscati alla mafia che finiscono in degrado: «La funzione della legge dovrebbe essere non solo quella di togliere ma anche di prendere ma è stata svilita. L’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata (ANSBC) è la più grande agenzia di gestione del patrimonio immobiliare d’Europa ma è trattata come ente di sottogoverno. Una grande agenzia di Stato ma gestita con mezzi modesti. Ci vuole, invece, capacità imprenditoriale».

Per Fava è necessaria una governance «che sia capace non soltanto di mettere sul mercato l’azienda confiscata ma anche di aiutarla a resistere ai contrattacchi della mafia. Basti pensare che le banche ti danno subito un rating negativo, impedendo l’accesso al credito».

Fava ha ricordato, infine, che la Sicilia ha «una quantità imbarazzante di beni immobili sequestrati ma non ci sono i soldi per metterli in sesto. Bisogna trovare una soluzione, finanche la possibilità di invesitre una parte del Fondo Unico Giustizia (FUG) o di trovare una sinergia tra pubblico e privato».

Articoli correlati