Sono un centinaio i soggetti beneficiari, ammessi alla fase della verifica documentale, dei 4 milioni e 870 mila euro per sopperire alle spese di gestione dei teatri, sia pubblici che privati, con sede in Sicilia e che hanno subito la crisi dovuta all’emergenza sanitaria.

E’ stato firmato dall’assessore regionale del Turismo, Manlio Messina, e pubblicato il decreto che assegna le somme, a seguito dell’avviso pubblicato lo scorso 3 dicembre. Sono stati ammessi a partecipare le imprese operanti nel settore teatrale in qualsiasi forma giuridica costituite, sono soprattutto teatri comunali e teatri privati, legati ad associazioni e fondazioni.

“Nell’arco di circa tre settimane, come governo Musumeci e grazie alla sensibilità dei deputati dell’Ars, diamo una risposta al mondo del teatro – dice Messina – interveniamo a sostegno di attività culturali legate al teatro, anche queste particolarmente colpite dalla pandemia e da mesi in grandissima crisi”.

Proprio lo scorso 4 dicembre infatti era stato pubblico un avviso da parte dell’assessorato Turismo Sport e Spettacolo per risorse pari a 4.869.919,13 come forma di ristoro ai teatri siciliani. Un fondo destinato ai gestori di sale teatrali al chiuso intestatari di licenza, in qualsiasi forma giuridica costituiti, che hanno sede legale ed operativa nella Regione Siciliana. Sono esclusi: gli enti e le organizzazioni che non hanno sede in Sicilia; gli enti, le associazioni e fondazioni a partecipazione pubblica che risultino beneficiari per il 2020 di quota Furs (Fondo unico regionale per lo spettacolo).

I settori interessati sono: teatro, lirica, rivista e commedia musicale, balletto, burattini e marionette, musica leggera, classica, jazz.

“Con questo nuovo avviso, come governo Musumeci –aveva commentato l’assessore Messina – proviamo ad attenuare gli effetti della crisi dovuta all’emergenza sanitaria che da mesi stiamo vivendo e che sta fortemente penalizzando tutti coloro che operano nel settore delle attività dello spettacolo dal vivo. E’ uno strumento – aggiunge – che vuole essere un ristoro economico, un sostegno agile rispetto per esempio ai mancati incassi da botteghino e alla vendita degli spettacoli. In questi mesi sono numerosi gli operatori che hanno visto andare in fumo i loro progetti e che hanno dovuto rinunciare alla realizzazione di spettacoli e concerti”, conclude Messina.

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