Sviluppo Italia Sicilia, ancora senza risposte concrete, decide di fermarsi di nuovo e causa un nuovo stop alle procedure di accreditamento degli enti di formazione.

All’assemblea dei lavoratori di questa mattina sono state manifestate le “perplessità di una trattativa con il governo regionale in cui continuano a mancare, nonostante tutti gli sforzi e i buoni propositi, le risposte attese da troppo tempo”.

Ieri pomeriggio, infatti, una delegazione sindacale di SIS è stata ricevuta dall’Assessore alla Formazione, Bruno Marziano, per “la verifica degli impegni con cui ci si era reciprocamente lasciati la settimana precedente: superamento della crisi di Sviluppo Italia Sicilia, società liquidazione con i dipendenti senza stipendio da oltre 10 mesi, e ripresa delle attività sull’accreditamento degli Enti di formazione professionale”.

“A fronte della ripresa a pieno regime delle attività sugli accreditamenti da parte dei dipendenti di Sviluppo Italia Sicilia – si legge in una nota dei lavoratori – non si è avuto riscontro di atti concreti con cui risolvere le annose criticità, come promesso invece dall’On. Marziano”.

“Sono seguiti piuttosto ulteriori impegni personali dell’Assessore -. dicono i lavoratori di Sviluppo Italia Sicilia – che non possono più ritenersi sufficienti di fronte all’enorme disagio che vivono le famiglie dei 75 lavoratori dell’azienda”.

“Sembra di rivivere con nuovi protagonisti il film, purtroppo drammatico per i lavoratori, che hanno visto negli ultimi tempi – protestano –  in cui continuano a mancare gli atti formali di affidamento di nuove commesse e di assegnazione di risorse finanziarie che lascino sperare in una rapida soluzione della vicenda”.

I sindacati insieme al personale di Sviluppo Italia Sicilia riunito in assemblea – scrivono nel documento i rappresentanti aziendali di Fabi, First CISL, Fisac CGIL, Uilca UIL e Ugl Credito – a seguito dei risultati dell’incontro di ieri riprendono lo sciopero laddove era stato interrotto a tutela del diritto dei lavoratori alla salvaguardia del proprio posto di lavoro e delle retribuzioni per il lavoro che hanno già svolto”.

Articoli correlati