Ne sono sicuri il sindaco di Giardinello Antonio De Luca, indagato per corruzione, così come il suo avvocato Antonio Maltese che la vicenda sfocerà “in una grande bolla di sapone”. Adesso il primo cittadino avrà l’opportunità di essere sentito dagli inquirenti: “Ero quello che avevo già chiesto a suo tempo quando mi arrivarono le comunicazioni che ero sotto indagine”. Ma all’epoca non fu mai sentito: “Non ho nulla da nascondere – lui ribadisce -, sono sicuro della mia innocenza. Non ho mai corrotto nessuno”.

Dal Gip il 16 dicembre

De Luca è stato convocato il prossimo 16 dicembre al tribunale di Palermo per essere sentito dal Gip che ha firmato la sua misura cautelare. Il prossimo 16 dicembre sarà davanti al giudice per le indagini preliminari Cristina Lo Bue per l’interrogatorio di garanzia. Certamente pesano come un macigno le parole del vigile urbano Corrado Lo Piccolo, tra gli indagati senza alcuna misura cautelare. L’agente ha confermato di aver dichiarato falsamente che l’ex finanziere Giuseppe Ciuro avesse preso la residenza a Giardinello. In realtà sapeva benissimo che non era così: “Glielo dissi al sindaco – ha detto Lo Piccolo ai carabinieri – ma lui mi disse di non preoccuparmi”.

La residenza farlocca

La vicenda si impernia tutta attorno al favore che il primo cittadino doveva fare a Ciuro, condannato nella famosa vicenda delle talpe alla Dda. La condanna prevedeva anche il pagamento di 200 mila euro per l’ex finanziere che allora escogitò di passarsi altrove la residenza risultando a reddito zero. Un modo per dimostrare falsamente di essere indigente e di non potere pagare quanto dovuto allo Stato. Ciuro si rivolse al sindaco di Giardinello per essere aiutato a mettere in pratica il suo piano che però è stato scoperto dai carabinieri.

L’aiuto dell’impiegato

Un altro episodio chiave dell’inchiesta è il rapporto tra il sindaco e l’impiegato comunale di Montelepre Andrea Caruso. Quest’ultimo aveva promesso il suo appoggio elettorale alle scorse elezioni e l’intercessione verso un consigliere per appianare i dissidi del passato. In cambio però voleva essere trasferito a Giardinello con un contratto full time. De Luca, Ciuro e Caruso hanno avuto il divieto di dimora a Giardinello. Nel frattempo il prefetto di Palermo, con proprio provvedimento, ha sospeso da ogni funzione lo stesso sindaco indagato.

 

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