Ogni anno, il 21 marzo, primo giorno di primavera, si celebra la Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie. La giornata di ricordo fu lanciata per volontà dell’associazione Libera, fondata da don Luigi Ciotti. Il 1° marzo 2017, con voto unanime alla Camera dei Deputati, è stata approvata la proposta di legge che istituisce e riconosce il 21 marzo quale “Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime delle mafie”. Una giornata, quella di oggi, che si celebra a poche settimane dalla cattura di Matteo Messina Denaro, assicurato alla giustizia e ora recluso al 41bis nel carcere de l’Aquila. Anche per suo volere sono state centinaia le vittime uccise dalla brutalità di cosa nostra.

Il Presidente Mattarella celebra la giornata a Casal di Principe

Oggi, in occasione della Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, con una visita a Casal di Principe, nel Casertano, dove il 19 marzo di 29 anni fa il clan dei Casalesi uccise don Peppe Diana. E ogni anno viene scelto un posto diverso in cui celebrare questa giornata. Quest’anno i nomi sono letti durante un evento organizzato dall’associazione Libera a Milano, che ha come slogan ufficiale “È possibile”, per portarci a riflettere su ciò che ciascuno di noi può fare per l’affermazione dei diritti e della giustizia sociale.

Promuovere la cultura della legalità soprattutto tra le nuove generazioni

Una giornata che ha origine dal dolore di due madri: Saveria Antiochia, madre di Roberto, poliziotto ucciso il 6 agosto 1985, insieme al commissario Ninni Cassarà, e Carmela, madre di Antonio Montinaro, poliziotto caposcorta del giudice Falcone. Un dolore che si tramuta e diventa esempio per le nuove generazioni attraverso il ricordo. È ai giovani, infatti, che Tina, moglie di Antonio Montinaro, parla in giro per l’Italia insieme alla Polizia di Stato e all’associazione “Quarto Savona Quindici”, il cui nome richiama la sigla radio dell’auto di scorta del giudice Falcone, su cui viaggiavano Antonio, Vito Schifani e Rocco Dicillo il giorno della strage di Capaci.n Dal 2011, la teca con i resti della Fiat Croma ha ripreso a macinare chilometri in un tour che fa tappa in vari comuni italiani, nel nome delle vittime delle stragi. La finalità è appunto quella di promuovere la cultura della legalità soprattutto tra le nuove generazioni.

Rinnovare l’impegno pubblico

Il 21 marzo è l’occasione per rinnovare l’impegno pubblico di riflessione, approfondimento e di incontro, attraverso le testimonianze che vedono in prima linea i familiari delle vittime. In questo modo, si sceglie di stare dalla parte di coloro che hanno combattuto la criminalità organizzata a viso scoperto, rispondendo alle minacce e ai ricatti con fermezza e senza compromessi.

Manifestazioni in Sicilia e promozione della cultura antimafia nelle scuole

In Sicilia sono tantissime le manifestazioni. Tanti i cortei in varie cittò siciliane, poi la lettura dei nomi delle vittime Innocenti delle mafie. A Palermo, la “Rete per la cultura antimafia nella scuola”, di cui fanno parte 69 istituti della provincia di Palermo, promuove oggi l’organizzazione delle attività didattiche degli Istituti aderenti ricordando una o più vittime innocenti di mafia, con particolare attenzione alle bambine e ai bambini che hanno subito la prevaricazione criminale della mafia.