- Continua la polemica dopo la liberazione del pentito Brusca
- Secondo Ingroia, ha scoperchiato il tema della collusione tra mafia e politica
- “Sproporzionata l’eco mediatica proprio su Brusca e non su altri collaboratori”
È polemica dopo la scarcerazione del pentito di mafia Giovanni Brusca anche dopo che diversi esponenti politici hanno manifestato il proprio dissenso e sconcerto. È l’ex pm antimafia Antonio Ingroia che riaccende il dibattito, ricordando come, Brusca, nonostante fosse accusato di efferati omicidi, ha permeso di scoperchiare il caso della trattativa Stato-mafia.
“Brusca svelò trattativa con Stato”
“Indignazione dei politici per la scarcerazione di Brusca? Brusca non ha parlato soltanto di mafiosi, di stragi e di omicidi, ha anche scoperchiato il tema della collusione tra mafia e politica, il tema della trattativa Stato-mafia. Brusca fu il primo a raccontarci del famoso papello di Totò Riina. Da Brusca è iniziato questo percorso da cui è nata l’indagine e poi il processo sulla trattativa Stato-mafia”, ricorda.
E cita Andreotti
Ingroia reputa, inoltre sproporzionata l’eco mediatica proprio su Brusca e non su altri collaboratori. “A pensar male si fa peccato, ma qualche volta ci si azzecca”, dice, citando una celebre frase di Giulio Andreotti, l’ex pm antimafia sulla vicenda del sanguinario boss mafioso a “L’Italia s’è desta” su Radio Cusano Campus.
“Brusca si è fatto due conti”
“E’ comprensibile quello che dice il cuore, ovvero che sembra assurdo che lo Stato possa rimettere in libertà un criminale come Brusca ma, come diceva Falcone, i collaboratori di giustizia sono uno strumento indispensabile per penetrare all’interno delle organizzazioni mafiose segrete – prosegue Ingroia -. Giovanni Brusca ha avviato un percorso di collaborazione, anche se non è un pentito, è un uomo che si è fatto due conti e ha pensato di approfittare questa legge che è stata fatta per incentivare la collaborazione con lo Stato.
“Bilancio positivo per lo Stato dalle dichiarazioni di Brusca”
“Ci sono mafiosi che sono usciti senza aver mai collaborato, Giovanni Brusca comunque 25 anni di carcere se li è fatti. Giovanni Brusca ha fatto un calcolo, lo Stato ha fatto un calcolo e dal punto di vista dello Stato il bilancio è positivo considerando quanti altri mafiosi la collaborazione di Brusca ha fatto arrestare, quanti patrimoni ha fatto sequestrare e quanti omicidi ha permesso di sventare”.
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