Tentata aggressione nei confronti di una volontaria animalista a Palermo da parte di alcuni “Gnuri”, come vengono definiti da queste parti i cocchieri. La donna stava seguendo una di queste carrozze per verificare il rispetto dell’ordinanza del sindaco di Palermo sul divieto di circolazione a determinate temperature. Oggi all’orario in cui è stata beccata in giro la carrozza, tra la zonja tribunale e altre vie del centro storico, si sfioravano i 40 gradi. Quindi per lo “Gnuri” c’era l’obbligo di fermo dell’animale. Ed invece l’uomo era in piena attività, beccato anche a contrattare con alcuni turisti.
L’aggressione
L’animalista ha anche interrotto una trattativa tra il vetturino seguito e alcuni turisti. Da quel momento ha iniziato a riprendere la carrozza trainata dal cavallo. Questa circostanza ha fatto andare su tutte le furie lo “Gnuri” che è sceso dalla carrozza e si è diretto verso l’auto della volontaria. Nella sua furia il cocchiere ha preso a calci il mezzo ed ha anche tentato di aprire il finestrino. Poi ha sputato.
Il racconto della malcapitata
“Avevo appena interrotto la trattativa per una corsa con oltre 38 gradi – racconta la volontaria –. Sono andata dai turisti e ho detto in inglese che è vietato con questo caldo fare il giro in carrozza. Il vetturino poco dopo appena mi ha riconosciuto ha tentato di aggredirmi. Ho chiamato la polizia municipale e denunciato tutto”.
Cosa dice l’ordinanza
Tema centrale dell’ordinanza ha riguardato la temperatura-soglia oltre la quale gli animali si dovranno fermare nelle fasce di rischio. Secondo quanto previsto dall’atto firmato dal sindaco, nelle giornate con temperatura pari o superiore ai 37°, le carrozze si dovranno fermare nella fascia oraria dalle 13 alle 15,30. In caso di allerta meteo “rischio 3” (ovvero allerta rossa), diramato con bollettino dal dipartimento della Protezione civile, il divieto di circolazione è esteso nella fascia oraria che va dalle 12,30 alle 16.
Non convince a molti
L’ordinanza del sindaco Roberto Lagalla è finita però al centro delle polemiche. Questo a causa del limite di temperatura massimo a cui i cavalli possono continuare a girare, ovvero 37 gradi. Un limite ritenuto eccessivo in maniera trasversale. Sui social sono tanti i commenti di disapprovazione nei confronti del provvedimento. E non mancano nemmeno le critiche politiche, anche dai banchi della maggioranza.
Amella “Se ordinanza non verrà ritirata avvierò sciopero della fame”
Il consigliere comunale dei 5 Stelle Concetta Amella critica aspramente l’ordinanza sui cavalli ritenuta priva di “Fondamento scientifico e buon senso” ed è pronta anche allo sciopero della fame. Questa la nota stampa dell’esponente pentastellata.
“Sono talmente contraria a questa ordinanza scellerata, priva di ogni fondamento scientifico e di buon senso, che se non verrà ritirata in tempi rapidi, in segno di protesta, avvierò lo sciopero della fame. La determinazione del sindaco Lagalla si fonda sul fatto che il servizio veterinario dell’Asp sostiene che non esiste letteratura scientifica per stabilire un limite di temperatura piuttosto che un altro. L’averlo fissato a 37 gradi supera per insensatezza e crudeltà il ‘tetto’ entro il quale poter sottoporre gli animali allo sforzo, a suo tempo stabilito dall’ex sindaco Orlando: ossia a 35 gradi, una temperatura che già considerammo indicativa di assoluta insensibilità e crudeltà verso cavalli costretti a trainare al caldo carrozze con 4-5 persone a bordo e di grosso tonnellaggio. Allora, ragionando per paradosso, visto che non esistono tesi scientifiche ufficiali, sarebbe a questo punto concepibile decidere che i cavalli possano lavorare anche quando il termometro superi i 38 gradi. Oppure i 40 gradi. Chi ce lo impedisce?”.
Ed ancora: “L’ordinanza del sindaco Lagalla poi non tiene per niente in conto il cambiamento del clima negli anni, con ondate di calore sempre più concentrate e la cui intensità, negli ultimi tempi, è cresciuta di molto. Fino a qualche anno fa, 37 gradi o anche 40 gradi, erano impensabili”.
“Ora di smetterla con le ipocrisie elettorali”
Inoltre: “È ora quindi di smetterla con ipocrisie elettorali e approcci privi perfino di buon senso e logica. È vero che i cavalli sono naturalmente adatti a grandi sforzi fisici, ma non si vuole tenere conto che, in un contesto urbano, come quello di Palermo, mica di Biella, e con questo clima, questi animali vengono costretti a sopportarli con enormi sofferenze e rischi, perché non trainano certo calessi su trazzere di terra battuta, come nell’800 o ai primi del 900, ma sull’asfalto rovente e spesso dietro colonne di macchine e autobus che sgasano fumi di anidride carbonica direttamente nelle loro narici. E se fino all’anno scorso, era impensabile che i sindacati chiedessero per i lavoratori il diritto di interrompere la loro attività con temperature di 35 gradi per scongiurare malori, perché allora non pensare, Caro Sindaco, di utilizzare il tesoretto da 500.000 euro pro cavigghie che intende riservarsi, per consentire agli “gnuri” di starsene a casa con queste temperature che potrebbero avere anche gravi conseguenze sulla loro salute, in modo tale da permettere ai poveri cavalli di rimanersene nelle proprie stalle?”.
“Il sindaco Lagalla ritiri immediatamente questa ordinanza”
E chiude: “Chiedo pertanto al Sindaco Lagalla di ritirare immediatamente questa ordinanza e di sospendere tout court l’attività di traino delle carrozze da parte dei cavalli. Perché, se il grado di civiltà di un popolo si misura dal modo in cui tratta gli animali, va da se che questa ordinanza esprime tutto il senso di inciviltà e di arretratezza culturale di chi lo amministra.”
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