Solleva un vespaio di polemiche il ritrovamento del dispositivo Gps nell’auto di Gianfranco Miccichè. A darne notizia ieri era stata in anteprima BlogSicilia a cui lo stesso Miccichè aveva confermato la notizia. Inevitabilmente la vicenda finisce per investire la politica nazionale. Vittima l’ex numero uno siciliano di Forza Italia, uno che fu il braccio destro di Silvio Berlusconi scomparso in questi giorni. la questione sarà affrontata in Senato dove Daniela Ternullo ha presentato un’interrogazione.  Il dispositivo Gps scoperto sotto la scocca dell’auto di Miccichè, c’era quindi qualcuno che aveva l’interesse di tracciare i suoi spostamenti.

Richiesta un’indagine

“Ho appena depositato un’interrogazione al Senato – afferma la Ternullo – per richiedere un’indagine approfondita e immediata al riguardo -. A questo punto è necessario che sia fatta chiarezza sulle circostanze di questo episodio preoccupante. Getta ombre su possibili violazioni della privacy e intrusioni nella sfera politica di un esponente istituzionale. È fondamentale che vengano condotte indagini tempestive e approfondite per individuare i responsabili di questo atto deplorevole. È intollerabile che nella nostra democrazia gli esponenti politici siano oggetto di sorveglianza illegittima e minacce alla loro sicurezza personale”.

“Verità a galla”

“Da questo punto di vista – conclude Ternullo – serve un’azione immediata e risolutiva per garantire la trasparenza, l’integrità e la sicurezza dei cittadini. Da componente della commissione nazionale antimafia auspico che la verità venga a galla. Nel frattempo confido nell’operato delle autorità competenti per identificare i responsabili di questo atto di violazione della privacy e perseguirli secondo la legge”.

La spy story

La spy story siciliana inizia giovedì sera, quando l’ex presidente dell’Assemblea Regionale siciliana ritorna a Palermo da Milano dopo aver preso parte ai funerali di Stato per celebrare Silvio Berlusconi. Sono gli uomini dello staff di Miccichè a scoprire il dispositivo. E’ una guaina nera con all’interno quattro batterie, collegata a un dispositivo con due antenne, una Gsm e l’altra Gps. All’interno c’è una scheda sim con un numero contrassegnato a penna: 12049. Un sistema, in realtà, non modernissimo ma certamente efficace ed efficiente.

Attaccato all’auto con un magnete

L’apparecchio era attaccato alla macchina con un magnete al neodimio. Un sistema veloce per collocarlo, abbastanza discreto ed efficace anche quello. Attaccare semplicemente il dispositivo all’auto è una operazione che può essere effettuata in pochi secondi senza farsi notare più di tanto.

La denuncia alla polizia

L’episodio immediatamente denunciato alle forze dell’ordine. Per quale motivo un gps sotto la macchina di un esponente politico? Miccichè non intende far passare sotto silenzio questa vicenda e denuncia un clima di “terrore”. “Io sono stato in cinque governi nazionali e per venti anni sono stato al governo. Alcuni meccanismi li conosco, so come funzionano queste cose. E so pure chi lo ha fatto mettere”, afferma l’ex presidente dell’Ars.

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