Le nuove norme restrittive sul possesso del green pass producono ancora proteste. Presenteranno ricorso contro la sospensione dal servizio che scatterà da domani. Sono un gruppo di insegnanti che hanno protestato davanti alla sede della Rai a Palermo, riuniti nel coordinamento “no obbligo, no green pass”. I manifestanti hanno ribadito fortemente il loro dissenso e la loro ferma opposizione nei confronti della gestione governativa della pandemia e dei provvedimenti approvati con decretazione d’urgenza da Mario Draghi.
“Provvedimenti lesivi”
“Provvedimenti lesivi della dignità della persona sia nella sfera privata che socio-politica ed economica – dice un’insegnante, Adriana Di Gregorio -, provvedimenti che azzerano i diritti costituzionali nel silenzio assordante della magistratura e della maggior parte dei costituzionalisti, attaccano il diritto al lavoro e affamano una parte della popolazione, limitano la libertà di movimento, locale e a medio e lungo raggio. Contro il provvedimento di sospensione presenteremo ricorso in ogni sede. Resteremo senza stipendio fino a giugno e poi a fine anno scolastico non sappiamo cosa accadrà”.
Una riflessione a sfondo culturale
Su questi temi i manifestanti hanno protestato davanti alla sede della Rai e hanno condiviso le loro riflessioni, attraverso la lettura e l’analisi di brani sulla libertà, diritti, democrazia, scienza attraverso le parole di Aristotele, Erasmo da Rotterdam, Giordano Bruno, Galileo Galilei, Montesquieu, Leopardi, Pirandello, Rosa Luxemburg, Brecht, Orwell, Huxley, Roosevelt, J.F.K., Chomsky.
La protesta dell’altro prof
Altri docenti hanno manifestato contro il green pass a Palermo. E’ il caso ad esempio del professor Gandolfo Dominici dell’università di Palermo, il quale da tempo ha avviato una personale battaglia contro il green pass e per la libertà di scelta nelle vaccinazioni anti covid. Lo scorso 1 dicembre ha fatto partire una campagna di sensibilizzazione dal titolo “La libertà non si vende” rivolta ai commercianti. “Tale promozione – ha detto Dominici – ha lo scopo di promuovere l’attività degli esercenti sensibili alle problematiche inerenti alle libertà costituzionali fondamentali e di evitare potenziali danni all’economia locale causati da astensioni di massa dallo shopping natalizio da parte dei vari gruppi no-pass”.
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