Dopo la bocciatura della Linea A del tram a Palermo – prevista lungo gli assi di via Roma e via Libertà, in pieno Centro Storico – l’assessore alla Mobilità Giusto Catania non ci sta e su Facebook risponde alle critiche dei consiglieri comunali dell’opposizione che hanno votato l’emendamento incriminato.

Le bugie contro il tram

“Le bugie contro il Tram – prima puntata. – inizia così il post di Giusto Catania, con un video allegato – Tra le tante bugie di questi ultimi mesi ce n’è una che circola con insistenza: il Consiglio superiore dei Lavori pubblici si è espresso negativamente sul sistema tram di Palermo. FALSO”.

“Il 20 settembre scorso l’Amministrazione comunale  – spiega l’assessore – ha organizzato un’iniziativa pubblica per raccontare lo stato di avanzamento del progetto. Molti dei consiglieri che votato per azzoppare il tram ovviamente non sono venuti (evidentemente avevano già le idee chiare!). In quella occasione avrebbero potuto ascoltare la relazione della professoressa Clara Celauro, componente del Consiglio superiore dei Lavori pubblici. Chissà, magari avrebbero potuto evitare di sbandierare una delle tante bugie contro il tram? Sentiamo l’intervento della professoressa Celauro…”

I punti cardine

Nei giorni scorsi Catania ha evidenziato alcuni aspetti: “Il tram ha avuto decine di pareri tecnici, tutti positivi, da una decina enti statali e regionali che hanno accertato la validità del progetto. Chi afferma il contrario dice semplicemente bugie”.

Inoltre, “tutti i progetti (proprio tutti!) che hanno partecipato al concorso di progettazione hanno previsto il passaggio del tram su via Libertà. Vuoi vedere che è la migliore soluzione tecnica per far funzionare il sistema? Evidentemente questa ossessione di qualche consigliere comunale contro il progetto evidenzia la volontà di favorire gruppi di potere interessati alla gestione di 800 milioni di euro.

“Atto criminale”

“È un atto criminale quello di bloccare oggi il tram, a pochi metri dalla conclusione del suo iter. Il percorso è stato lungo e ha avuto anche qualche ritardo per responsabilità attribuibili a gruppi di interesse che, anche dentro la macchina comunale, hanno rallentato i pareri.

Senza la linea A (Stazione Centrale – Stadio) il sistema tram non è, economicamente e trasportisticamente, sostenibile. Questo lo dicono gli studi (reperibili nel Pums all’ordine del giorno del Consiglio comunale) giudicati corretti dal Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibile. Chi ha tagliato la linea A si è assunta una grave responsabilità politica, morale e probabilmente erariale”.

 

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