È una vera e propria bagarre politica dopo la sonora bocciatura del tram in via Roma/Libertà decretata ieri sera da Consiglio Comunale di Palermo. Uno “schiaffo” politico alla Giunta Orlando e in particolare al sindaco e all’assessore alla Mobilità Giusto Catania. Tante le reazioni politiche, che accendono il clima pre-elettorale in vista della Comunali della primavera 2022. Sindacati e ambientalisti contrari a questa decisione. Ecco le reazioni.

Orlando: “Non ci fermeremo”

“C’è chi non vuole il bene di Palermo. Chi, irresponsabilmente, rischia di far perdere risorse fondamentali destinate ad un’opera centrale nel sistema della mobilità urbana. In gioco c’è il futuro della città. Per questo non ci fermeremo”. Così su Facebook il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, sulla bocciatura da parte del Consiglio comunale della Linea A del tram.

Argiroffi: “Progetto carente e approssimativo”

Lo stralcio della linea A del sistema tranvario di Palermo, decisa ieri sera a maggioranza dal Consiglio comunale di Palermo, non è l’unico emendamento accolto dall’aula: Sala delle Lapidi, infatti, ha bocciato anche il pacchetto delle cosiddette opere accessorie dell’intera rete (sette linee, dalla A alla G) che vale 76 milioni di euro.

La consigliera Giulia Argiroffi (del gruppo Oso), che l’ottobre scorso aveva presentato gli emendamenti votati ieri sera, parte proprio da quest’ultimo punto, “che spiega – dice – l’approssimazione con la quale si è proceduto: rientra nelle opere accessorie, persino la sopraelevata di via Ernesto Basile, in assenza della quale il lungo viale che costeggia la cittadella universitaria non potrebbe essere percorso dalle automobili. Un’opera indispensabile, dunque, viene classificata come accessoria. Inoltre, quei 76 milioni sono la chiave per consegnare ulteriori 5 milioni allo studio che si è già aggiudicato la progettazione per 26 milioni”.

Lo scorso 28 luglio il Consiglio superiori dei lavori pubblici, nell’esprimere il proprio parere sul progetto, aveva inviato al Comune numerose osservazioni, insiste Argiroffi. “Quelle osservazioni furono trasmesse al responsabile unico del progetto (Rup), l’ingegner Marco Ciralli, che a sua volta le girò ai progettisti. Non solo: la società incaricata di validare il progetto, passaggio indispensabile per renderlo esecutivo, visto che l’importo è sopra soglia, ha chiesto lo scorso ottobre gli stessi documenti indicati dal Consiglio superiore dei lavori pubblici; ma questo non ha impedito al Rup di venirci a dire il falso in aula, sostenendo che i termini da lui indicati per venire a capo del progetto esecutivo erano quelli del 30 novembre di quest’anno per gli otto parcheggi d’interscambio e del 31 dicembre per le linee A, B e C”. Infine, Argiroffi spiega che lo stralcio della linea A non impedisce che vengano realizzate la B e la C, “sempre che si provveda a realizzare un progetto completo, a cominciare da un piano per i sottoservizi, tutt’ora mancante; che si faccia uno studio serio sulla spesa: finora si è proceduto dividendo il costo del tram per chilometro e moltiplicandolo per l’estensione delle nuove linee. Criterio sottolineato in rosso, giustamente, dal Consiglio dei lavori pubblici”.

Italia Viva: “Basta frottole, non si gioca sulla pelle della città”

“Il consiglio comunale non ha fermato il tram, né la linea A, per il semplice fatto che il progetto è ancora in alto mare e non sarebbe comunque arrivato a gara nei tempi previsti: la tratta è stata soltanto stralciata, non eliminata, ma l’arroganza acceca chi blatera d’altro e prova a mascherare i propri fallimenti. Basta prese in giro alla città, basta insulti gratuiti da parte di chi cerca solo consenso per la campagna elettorale”. Lo dicono i consiglieri comunali di Italia Viva al consiglio comunale di Palermo Dario Chinnici, Francesco Bertolino, Paolo Caracausi, Carlo Di Pisa e Totò Orlando.

“Il consiglio comunale ha responsabilmente approvato il piano triennale delle opere pubbliche – continuano i consiglieri – ma si tratta di un piano vecchio, già scaduto e che non sbloccherà purtroppo nulla, nonostante i mirabolanti annunci dell’Amministrazione. I 198 milioni per le tratte A, B e C non sono stati impegnati perché il progetto presenta numerose criticità e per i mostruosi ritardi accumulati; le somme comunque sono ancora a disposizione, non sono andate perse né si è prodotto un danno erariale, esattamente così come non si provoca tutte le volte che si stralcia una porzione d’opera. Il sindaco Orlando piuttosto spieghi perché il piano del 2020 è stato presentato a marzo 2021 e perché di quello del 2021 a oggi non c’è traccia; perché il bilancio 2020 è stato presentato il 24 dicembre dello scorso anno e perché del bilancio di previsione 2021 non si hanno notizie. La programmazione è una cosa seria e se Palermo perderà fondi sarà solo per colpa di questa Amministrazione che va avanti a passo di lumaca”.

Lega: “Linea A avrebbe devastato via Libertà e via Roma”

“L’emendamento per cassare la linea A del Tram (via Roma e via Libertà) è stato approvato dal Consiglio comunale con 21 voti a favore, 9 contrari e 3 astenuti . Siamo molto soddisfatti per la bocciatura della linea A del Tram che avrebbe devastato via Libertà e via Roma”. Lo affermano i consiglieri delle Lega Marianna Caronia e Igor Gelarda.

Marianna Caronia, Igor Gelarda e Giusto Catania

Marianna Caronia, Igor Gelarda e Giusto Catania

“Una battaglia che conduciamo dall’inizio della consiliatura, non perché contrari all’idea del Tram in generale, ma perché questo progetto avrebbe devastato la nostra città. Così per come strutturato – proseguono – questo Tram non è utile alla città, anzi rischia di danneggiarla pesantemente”.

Ora è finalmente chiaro che non si perderà nessun finanziamento, anzi si liberano risorse per il cui utilizzo metteremo nero su bianco idee e proposte utili alla città. Per far questo, coinvolgeremo esperti e cittadini, come non hanno voluto e saputo fare Leoluca Orlando e Giusto Catania, caparbiamente impegnati a imporre la propria idea. – sostengono – Una volta superato lo scoglio del Tram, voteremo per l’approvazione del Piano Triennale delle Opere Pubbliche, per dare la possibilità di realizzare quelle opere, per la verità veramente poche, che questa incapace Amministrazione potrà realizzare”.

FIOM: “Palermitani non meritano scelte tanto miopi e irresponsabili”

“Abbiamo appreso che ieri il Consiglio comunale, con il voto del gruppo Oso, di Ferrandelli, Lega e centrodestra (assente Fi), Sicilia Futura e Italia Viva e con l’astensione del Movimento 5S,  ha affossato il progetto della linea A del tram, che avrebbe dovuto collegare  la Stazione centrale con viale Croce Rossa attraverso la via Roma e la via Libertà –  dichiarano Francesco Foti, segretario generale Fiom Palermo e Alessio Barone, rsu Fiom  della Eds  Infrastrutture, azienda che si occupa della manutenzione degli impianti del tram.

“Si tratta – aggiungono Foti e Barone – di una decisione scellerata che impoverisce la nostra città e vanifica un ingente investimento pubblico, che avrebbe potuto produrre  enormi benefici in termini di mobilità urbana, oggi del tutto carente a Palermo, e di occupazione per i lavoratori metalmeccanici, non solo nella fase di realizzazione dell’opera, ma anche nella fase di esercizio per le attività di manutenzione, com’è accaduto e accade nelle linee già realizzate. Palermo, i palermitani, i lavoratori non meritano di subire queste scelte miopi e irresponsabili”.

CISL E FILCA: “Temiamo scontro politico non guardi al bene collettivo”

“Non ci interessa la bagarre politica che sta sullo sfondo della bocciatura del progetto del tram al centro di Palermo che avrebbe consentito di ridurre il traffico in una delle vie più percorse dalle auto della città, e che ben si sposava con una logica di sviluppo green eco-compatibile che dovrebbe guidare le scelte di ogni amministrazione locale. Ciò che seriamente temiamo è che questo scontro di natura politica pre-elettorale non fa per niente guardare al bene collettivo e dunque a quello della vita quotidiana dei cittadini”.  Ad affermarlo sono i segretari generali Cisl Palermo Trapani Leonardo La Piana e Filca Cisl Palermo Trapani Francesco Danese. “Ci chiediamo come questa tensione in consiglio comunale possa essere compatibile con tutte le questioni strategiche che adesso devono essere affrontate per migliorare il futuro del nostro territorio, come ad esempio l’utilizzo delle risorse del Pnrr e tutti i progetti che ne derivano”. La Piana e Danese aggiungono “riteniamo che su temi così centrali ci debba essere convergenza anche di parti e idee diverse, ma che devono concordare sul miglioramento della vita dei cittadini. Bisogna lavorare insieme per trovare soluzioni che portino alla rinascita della città. E ci spiace constatare che mentre in consiglio si consuma lo scontro, da circa cinque giorni i palermitani, i pendolari, affrontano i tanti disagi legati al traffico cittadino causati dalla chiusura del ponte Corleone per via di rilievi. Disagi di cui, ad ogni livello istituzionale e politico, nessuno sembra farsi carico”.

LEGAMBIENTE: “Scelta anacronistica”

“La decisione di ridurre l’estensione del nuovo servizio tramviario è una scelta anacronistica. Ricordiamo ai consiglieri che hanno bocciano la linea A, che viviamo nella città meno sostenibile d’Italia (rapporto Legambiente Ecosistema Urbano 2021). Nel rapporto si evince che i servizi per una mobilità ecologica non raggiungono la sufficienza per una città metropolitana e che i cittadini e le cittadine sono ancora fortemente legati all’utilizzo del mezzo privato. Occorre mettere in atto ogni azione a favore dell’abbassamento di emissioni per contrastare i cambiamenti climatici in atto, e sì, anche il tram è uno strumento che va in questa direzione. Bisogna abbandonare scelte come questa che vanno contro i bisogni di una città dalle tante periferie e la salute delle persone”. Lo dichiara Vanessa Rosano, presidente del circolo Legambiente Palermo.

Art1: “Ha prevalso ottusità e miopia”

“Alla fine ce l’hanno fatta: i consiglieri comunali di Palermo della Lega, di Fratelli d’Italia, dei renziani, di Sicilia Futura e del gruppo Oso sono riusciti ad affossare il progetto della linea di tram che avrebbe unito la città da nord a sud”. Lo afferma Mariella Maggio, segretaria della federazione palermitana di ArticoloUNO.

“Festeggiano – osserva Mariella Maggio – convinti di aver inferto una batosta alla Giunta e al sindaco, ma a subire il danno sono i palermitani. Si sentono astuti politici, ma sono solo ottusi e miopi. Si spiega unicamente così un voto che getta dalla finestra centinaia di milioni di euro già stanziati, che non solo avrebbero dato lavoro, ma avrebbero dato alla città un moderno e non inquinante sistema di trasporti pubblici, a vantaggio soprattutto dei palermitani che vivono nei quartieri di periferia. Siamo certi – conclude la dirigente di Art1 – che i cittadini ricorderanno tutto questo al momento di votare per le comunali”.

M5S, bene l’approvazione del Piano triennale

“L’approvazione del Programma triennale delle opere pubbliche è un importante risultato per Palermo, un atto a cui il MoVimento 5 Stelle ha dato il suo decisivo apporto. Il Piano garantirà, tra le altre cose, lo sblocco del fondi per l’illuminazione pubblica, la riqualificazione di tre asili nido, i necessari lavori per la costa Addaura, Sferracavallo, Baglio Mercadante allo Zen, oltre a tre immobili destinati a finalità sociali per i quali è già stato avviato un progetto grazie a finanziamenti europei e nazionali”. Lo dicono in una nota i consiglieri comunali del M5S Viviana Lo Monaco, Concetta Amella e Antonino Randazzo.

Il MoVimento 5 Stelle chiederà che “nel Piano sia inserita anche la riqualificazione dell’asilo nido di Brancaccio dedicato a Padre Pino Puglisi, che ha già ricevuto un finanziamento fortemente voluto dal nostro gruppo politico, a dimostrazione dell’attenzione da noi rivolta al progresso del territorio”.
“Il tentativo – aggiungono – di affossare tutte le linee del tram (anche quelle che collegano le periferie, da Bonagia allo Zen al Villaggio Santa Rosalia) da parte delle destre, dei leghisti, di Oso e dei renziani è stato uno schiaffo ai cittadini palermitani e una mortificazione per la città. Lo stralcio di una parte del ‘sistema tram’ dal Piano triennale, blocca, di fatto, l’avanzamento del progetto in pregiudizio sia della mobilità sostenibile sia di una migliore qualità dell’aria che, più in generale, della vivibilità di cui la cittadinanza avrebbe beneficiato, attesa l’evidente riduzione del flusso veicolare che ne sarebbe conseguita. Le forze politiche che, indossando il passamontagna, hanno fatto fare a Palermo un clamoroso e pericoloso salto (non passo) all’indietro negli anni, dovranno assumersi ogni responsabilità e rispondere in prima persona ai palermitani. La decisione assunta non è stata, quindi, uno smacco all’attuale sindaco o all’assessore alla mobilità, ma uno Stop a un processo avviato verso il progresso della città tutta, e per questo i consiglieri di centrodestra, protagonisti di questa bocciatura, dovrebbero solo provare vergogna”.

Sinistra Italiana: “Scelta che porta indietro la città di 40 anni”

“La scelta della destra e dei suoi nuovi sodali – gli stessi che prima di saltare il fosso avevano sostenuto e votato la linea A del tram – è grave e scellerata per tre semplici poche e significative ragioni: perché fa perdere milioni di euro, con le conseguenti ricadute economiche e sociali; perché rende monco un disegno organico di infrastrutturazione della città privando di efficacia urbanistica le linee già esistenti che alla linea A avrebbero dovuto connettersi; ma soprattutto perché porta indietro di quarant’anni le lancette culturali e politiche di Palermo, rimandando al peggiore immaginario che la città ha prodotto di sé quando l’interesse pubblico era totalmente piegato a quelli privati della speculazione. Nel tempo della crisi ecologica e nella necessità di convertire le nostre città attraverso scelte coraggiose, i nani della politica palermitana esultano sul corpo ferito della nostra città. Ne risponderanno alla storia e non certo alla cronaca spicciola a cui ambiscono, se il piano del tram non verrà approvato nella sua interezza”.

Lo afferma Manuela Parrocchia, coordinatrice provinciale di Palermo di Sinistra Italiana, commentando la scelta dei consiglieri comunali di opposizione di azzoppare questa importante e strategica opera pubblica.

Sinistra delle idee: “Centrodestra vota contro Palermo”

Il Presidente, Ninni Terminelli e i Portavoce di Palermo di Sinistra delle Idee, Egle Calamia, Vito Di Caccamo, Peppone Ferrara e Barbara Iona esprimono profonda indignazione, di fronte alla scelta della nuova maggioranza di centrodestra, di affossare il completamento del tram.

“In una città che soffre sul tema della mobilità, una simile scelta appare incomprensibile ed esclusivamente ispirata da rancore e inadeguatezza. Il centrodestra mostra subito il suo volto e una barbarica arretratezza politica. Colpisce che lo stralcio di un’opera al centro del programma elettorale di questa consiliatura, sia stato votato cinicamente anche da eletti tra le fila della maggioranza, a sostegno dell’amministrazione comunale. Palermo non merita una classe politica inadeguata o opportunista. Serve l’unione tra forze politiche e civiche progressiste e di sinistra che sappia  scrivere una nuova storia. Le emergenze della città non possono finire in mano ad una politica inconcludente e rancorosa che merita posizioni di marginalità, senza nuocere alle speranze dei palermitani”.

SC, “Grave sfregio alla città, squallida vendetta politica”

“La maggioranza di centrodestra del Consiglio Comunale ha fatto un grave sfregio alla nostra città, stralciando dal progetto tram la “Linea A” che era il fulcro di un sistema tram completo. Questo determinerà un danno di cui si dovrà assumere la responsabilità politica, in special modo, chi si è presentato alle elezioni affermando di volere il tram, poi ha votato due piani triennali che prevedevano tutte le linee e, oggi, ne chiede lo scalpo per consumare una squallida vendetta politica a scapito della città”. Lo affermano in una nota i consiglieri comunali di Sinistra Comune, commentando l’approvazione in aula di un emendamento al Piano triennale delle opere pubbliche.

“Via Libertà – aggiungono – non è stata liberata, è stata privata di un’infrastruttura che aveva i pareri di tutti gli enti di controllo e che non l’avrebbe affatto snaturata. Uno stralcio che con tutta evidenza mette a rischio l’intera opera che ora subisce una battuta di arresto che certamente peggiora, ritarda e compromette l’opera definitivamente”.

“Questa non è politica – prosegue la nota – ma arroganza e strumentalità, e questo partito che va da Ugo Forello a Francesco Bertolino al Presidente del Consiglio Totò Orlando, da Mimmo Russo alla Lega, e che si è nutrito di menzogne diffuse impunemente, festeggiava in aula quello che è un disastro per la nostra comunità. Abbiamo voluto votare l’atto favorevolmente, in coerenza con la protesta attuata per sbloccare altri importanti interventi come la ristrutturazione degli asili nido Mimosa e Galante, progetti di illuminazione pubblica del valore di 40 mln di euro che riguardano in particolar modo le periferie. Questi e altri interventi sono stati bloccati per mesi, con discussioni inutili, da chi ha voluto attendere di avere i numeri per portare a compimento un simile scempio. “La nostra battaglia per una città che colleghi le periferie al centro in maniera efficiente e democratica – concludono i consiglieri di Sinistra Comune – continua in tutte le sedi opportune”.

Giusto Catania: “Una pugnalata per la città, atto criminale”

“Una pugnalata alle spalle della città. Una pagina buia per Palermo”. Così l’assessore comunale alla mobilità di Palermo Giusto Catania commenta la bocciatura della Linea A del progetto tram di Palermo definendolo “un atto criminale. politicamente e moralmente”.

“Sarà poi la magistratura – aggiunge – a verificare se ricorrono gli estremi di reato o il danno erariale. Una cosa è certa: si è sacrificato l’interesse pubblico per privilegiare interessi privati e logiche di parte. La linea A – ricorda l’assessore – è prevista nel Piano triennale delle Opere pubbliche dal 2017 ed infatti, in passato, è stata votata positivamente dagli stessi consiglieri comunali che ieri l’hanno eliminata. Nel frattempo il progetto ha ottenuto i pareri positivi da una decina di organi tecnici tra cui la Soprintendenza ai beni culturali che non ha riscontrato alcuno scempio su via Libertà. Ieri – sottolinea – è stato buttato un finanziamento pubblico di 800 milioni di euro, come hanno scritto e spiegato bene i dirigenti del Comune di Palermo. Sarebbe stata una boccata di ossigeno per migliaia di lavoratori e per l’economia cittadina”.

“Ieri notte – conclude Catania – si è consumata una delle pagine più buie nella storia della città. Mentre qualche consigliere comunale esultava, in modo plateale, da qualche altra parte gruppi di potere hanno festeggiato”.

 

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