Si mobilita il popolo di internet contro le nuove linee tram di Palermo, volute dalla Giunta Orlando e oggetto di grandi polemiche anche in Consiglio comunale. Un gruppo di cittadini ha lanciato una petizione sul portale Change.org, chiedendo lo stop alla nuova linea che dovrebbe sorgere in via Libertà e via Roma. Superate già le 700 firme.

“Urge la Metro e non il tram”

Al posto del tram viene promossa invece la MAL, la Metropolitana Automatica Leggera, il cui progetto è pronto e aggiornato da anni, ma fermo in un cassetto di Palazzo delle Aquile, per mancanza di fondi e per l’immobilismo del Comune.

Il 1° lotto Oreto-Notarbartolo dovrebbe costare quasi 1 miliardo di euro. Una cifra enorme. Ma le nuove linee tram, in parte già cofinanziate dal MIT, potrebbero avere un impatto negativo sul traffico del Capoluogo e disagi non indifferenti. Da qui le proteste non solo in Consiglio Comunale, ma anche tra i cittadini.

La petizione

“Signor Sindaco e Signori Ministri della Repubblica – esordisce la petizione di Roberto Bissanti, Elio Caprì, Ferdinando Corriere, Anna Maria D’Amico, Massimiliano Giudice, Giovanni Margiotta, Gianluigi Pirrera, Eleonora Spallino del Comitato PerPalermo – La via Libertà, con le vie Maqueda/Roma e Oreto, fa parte di un lungo asse che nell’attraversare l’intero centro urbano collega le due autostrade di accesso alla città. La realizzazione di una tratta tranviaria su tale asse viario risulta insensata, non potrà garantire un servizio più efficiente di un sistema di autobus opportunamente calibrato e, oltre ai 3-4 anni di disagi imposti dai lavori in superficie, sarebbe causa di inammissibili e insostenibili ritardi per la realizzazione dell’auspicata e prevista Metropolitana Automatica Leggera (MAL)”.

L’attacco al Comune

«Per l’attraversamento dell’intera città, lungo l’asse nord-sud (vie Oreto, Maqueda, Libertà), da oltre 60 anni il mondo tecnico-scientifico ritiene che la metro sia l’unica infrastruttura capace di alleggerire i traffici in superficie, ed il Piano Urbano Mobilità Sostenibile (Pums) lo conferma. L’Amministrazione Comunale, senza alcun supporto scientifico, opta per una “non soluzione” e punta sul tram da realizzare lungo le vie Libertà-Roma entro il 2025. Scelta che va contro lo stesso Pums redatto dalla stessa Amministrazione Comunale che, tra l’altro, dimostra l’abbandono della tratta tranviaria Libertà/Roma dovuto alla messa in servizio della Metropolitana Leggera prevista per il 2030.

La città di oggi – prosegue la petizione – frutto di scelte politiche, quasi mai sostenibili, che ne hanno profondamente alterato gli equilibri e le relazioni socio-economiche della Palermo felicissima – è relegata, ormai da decenni, in fondo alle classifiche della vivibilità e del benessere. Dal 2015, senza un vero ascolto della cittadinanza, a cui è stato negato un serio processo partecipativo, l’A.C. ha avviato l’iter per l’implementazione del sistema tranviario che ci si limita a definire “smisurato, insensato ed insostenibile”».

Stesso percorso della MAL

“Alcune tratte tranviarie ricalcano pedissequamente il percorso della prevista Metropolitana Automatica Leggera (MAL). In particolare, senza alcuna logica trasportistica, urbanistica, sociale ed economica, si propone la realizzazione di una tratta tranviaria lungo cui occorrerebbe vincolare un cospicuo numero di costosissime vetture tranviarie senza un sensibile aumento dei passeggeri trasportati. Vetture tranviarie del tipo “a batterie”, quindi, quasi dei bus elettrici ma con rotaie, molto più rigidi, decine di volte più costosi e con 3-4 anni di disagi per i lavori in superficie”.

I platani

“Da un lato si criticano i cittadini che insistono con l’uso del mezzo privato, dall’altro non viene offerta alcuna alternativa, con servizi pubblici sottodimensionati, sempre meno efficienti e meno sostenibili. Come afferma il mondo tecnico-scientifico, senza l’appetibilità offerta da un TPL puntuale, veloce e frequente, noi cittadine/i siamo “costrette/i” ad usare il mezzo privato. Le tratte tranviarie all’interno della città densa, mai si avvicineranno alla velocità ed al confort dell’auto privata ma, addirittura, il tram lungo la via Libertà e la via Roma non potrà nemmeno eguagliare la velocità media commerciale degli odierni bus.

tram PalermoInfine, per la realizzazione della Tratta tranviaria A, lungo le vie Roma-Libertà-Villabianca-Roccaforte, saremo costretti alla realizzazione di almeno 5 parcheggi, per la sola compensazione dei posti sottratti dal tram (ed anche i residenti dovranno pagare profumatamente). In particolare: il parcheggio previsto sotto l’odierna Piazza Don Bosco darebbe luogo al totale abbattimento degli alberi esistenti; i due parcheggi tra le piazze “Croci-Politeama” saranno causa del definitivo “svilimento” ed il mancato “recupero” dei due filari storici di platani che, nonostante il continuo “saccheggio di bellezza” iniziato poco dopo il secondo dopoguerra, fanno della via Libertà uno degli assi urbani più belli d’Europa”.

In realtà, su questo punto del verde, la petizione non dice il vero. I platani “saranno mantenuti e valorizzati”, come si evince dalla relazione generale del progetto definitivo.

Il problema parcheggi

Mentre sui parcheggi, è previsto un bando diverso. Ciò non fa che aumentare il rischio di bandi deserti, come avvenne nel Piano Parcheggi dell’epoca Cammarata. Qualora i privati partecipassero a questi bandi (e qualora fossero realmente realizzati questi parcheggi sotterranei) il numero di stalli previsti sarà simile a quelli tolti in superficie.

Nessun vantaggio significativo, anzi: ci sarà l’aggravio economico per i residenti di via Libertà che dovranno parcheggiare a pagamento, sottoterra. Esattamente come è avvenuto per il parcheggio del Tribunale affidato ad Apcoa per una durata enorme: 90 anni.

Giusto Catania, nel 2018, quando non era assessore dichiarava: «Ci chiediamo che fine abbiano fatto 1,4 milioni di euro dovuti dalla società Panormus2000/Apcoa. La restituzione della somma di cui è debitrice Apcoa è stata oggetto di un provvedimento già da tempo notificato ai destinatari senza riscontro alcuno. Gli importi devono essere rimborsati per il progetto di project financing grazie al quale è stato realizzato il parcheggio multipiano sotto il Tribunale, che ha però determinato una abnorme distribuzione e gestione delle zone blu a Palermo. Sono svariate infatti le criticità e le anomalie, a partire dalla convenzione novantennale per la gestione del parcheggio e di migliaia di stalli di sosta ‘blu’ in diverse zone della città». Poi divenne assessore alla Mobilità e il tema cadde nel dimenticatoio.

Le proposte

tram in via libertà rendering palermo“Nella piena convinzione che le tratte tranviarie esistenti debbano obbligatoriamente essere integrate per maggiore efficienza, economia di scala e logistica, NOI firmatari – prosegue la petizione – proponiamo di: Acquistare, in tempi brevissimi, nuovi autobus e consentire nuove assunzioni – anche per far fronte alla Pandemia ed alle esigenze dell’anno scolastico 2021-22 – ravvisato che, già in tempi normali e non pandemici, per la Città di Palermo occorrerebbero almeno 350-400 vetture circolanti (negli ultimi anni ne circolano anche meno di 120); Razionalizzazione ed efficientamento della linea bus 101, a partire dal percorso da tempo “oltraggiato”, e dalla frequenza che facilmente potrebbe superare i 3 minuti; Accelerare tutti gli atti propedeutici all’ampliamento del sistema tranviario esistente secondo la rimodulazione delle priorità che qui si elencano:

  • Tratta C (Calatafimi-Stazione C.le) – importante per l’efficientamento sistema tranviario già esistente.
  • Tratta D – diretto collegamento della periferia sud-ovest (tra cui Falsomiele, Borgo Ulivia, Bonagia) con importantissimi attrattori urbani (Università, Centro Storico e Polo Ospedaliero); alleggerimento del traffico veicolare lungo la via Regione Siciliana e, quindi, dello stesso Ponte Corleone, attraverso la realizzazione di un nuovo ponte sul Fiume Oreto, fattore vitale per la stessa Protezione Civile, e non soltanto per lo snellimento del normale traffico.

    Il ponte ideato dall’Arch. Calcara

  • Tratta B – impensabile se non in seguito alla realizzazione del cosiddetto “Ponte Rapisardi”, rivalutando l’opportunità del dispendioso spostamento dei binari (anche al fine di evitare anni di disagi alla mobilità), la tratta offrirebbe una maggiore intermodalità ed un alleggerimento dell’area antistante la Stazione Notarbartolo.

Per le altre tratte tranviarie si attenda la stesura di un serio PUMS Metropolitano che, soltanto dopo un serio ascolto della cittadinanza, tenga conto del pieno efficientamento del Passante e dell’Anello, e, ancora, che verifichi quali tipologie di TPL sia l’ideale per l’intera città e, in particolare, per le vie Roma e Libertà… nonostante si ritenga urgente e necessaria la Metro Automatica Leggera (MAL)”, conclude la petizione online.

Scontro sul Piano Triennale

A queste polemiche, si aggiungono quelle politiche. In particolare la questione dei fondi bloccati in attesa dell’ok del Consiglio al Pianto Triennale delle Opere Pubbliche. C’è chi vorrebbe cassare proprio la nuova linea tram prevista in via Libertà.

Nell’ipotesi in cui il Consiglio Comunale decidesse di stralciare la linea A, secondo una nota “l’Amministrazione non sarebbe in grado di rispettare il termine del 31 dicembre per il perfezionamento dell’obbligazione. E perderebbe in tal modo tutti i finanziamenti stanziati per oltre 700 milioni di euro, oltre alla restituzioni dell’anticipazione“.

La mancata approvazione dell’atto, sottolinea nel documento l’assessore Maria Prestigiacomo, “non soltanto potrebbe configurare un danno erariale, per la perdita dei finanziamenti, ma rischia di provocare anche un duplice danno alla città“.

L’affondo di Giulia Argiroffi

Ma Giulia Argiroffi del gruppo OSO smentisce: “Bisogna fermarsi davanti a un disastro annunciato e ingiustificato. È il buon senso a pretenderlo, quello che manca ai ciechi promotori Orlando-Arcuri-Li Castri-Catania“, dice.

Nello specifico, sul tram in via Libertà spiega: “Emblematica la nota chiesta dal sindaco, nell’impietoso disinteresse dimostrato per tutti i temi veri di una città da lui messa in ginocchio, nota che contiene estremi per un esposto per falso in atto pubblico, possibilmente con dolo, che stiamo già predisponendo: nessun finanziamento verrà perso stralciando la tratta di via Libertà. Continuano a prenderci in giro: Il finanziamento statale, citato nella nota, è del 2016, prima addirittura che venisse bandito il concorso di idee e definite le linee, dunque in nessun modo il presidente del consiglio dei ministri avrebbe potuto vincolarlo ad alcuna tratta, e infatti non è vincolato, anzi si riferisce genericamente a “SISTEMA TRAM”. Inoltre, il contratto per la progettazione riguarda tutte le 7 linee (per 27 Milioni di euro), indipendentemente da cosa andrà a gara con questo o il prossimo finanziamento, tanto che sono state già pagate decine di milioni di euro, anche per le linee non comprese in questo finanziamento specifico”.

E ancora: “L’unico interesse che muove questa amministrazione sono i soldi di un sistema tram che non convince nessuno, non la città, non le sue esigenze”.

Proprio oggi a Sala delle Lapidi dovrebbero dibattere sul tema. Gli scontri non mancheranno di certo.

Lega: “No a clima di intimidazione”

“Dopo le gravissime accuse rivolte dalla Giunta ai Consiglieri comunali – affermano Marianna Caronia col capogruppo della Lega Igor Gelarda – è indispensabile fare chiarezza. Non è tollerabile questo clima di intimidazione rivolto al Consiglio comunale perché a tutti i costi si approvi il Piano Triennale con la linea A del tram. Continuiamo a ribadire che siamo favorevoli a finanziare forme di mobilità sostenibile, ma non certo qualunque proposta, né tantomeno quelle destinate ad arrecare un danno irreversibile alla città”.

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