“Il senatore Faraone evidentemente sconosce le ipotesi di reato per le quale dice di aver denunciato il presidente della Regione e il senatore Salvini. Intanto, ammassati e senza nessun rispetto della loro dignità umana nell’hotspot di Lampedusa ci sono 1.200 anime: dovrebbero essercene meno di duecento. Ma per Faraone il diritto alla salute di queste persone non vale nulla”. L’attacco è dell’assessore regionale per la Salute, Ruggero Razza.

“Se il governo nazionale- sostenuto anche da Italia Viva- avesse fatto la propria doverosa parte nella gestione dell’emergenza migranti in Sicilia, non sarebbe stata necessaria l’ordinanza del governatore Musumeci. Il senatore Faraone la definisce “disumana”, non rendendosi conto che disumana è la condizione di migliaia di migranti stipati negli Hot Spot. Evidentemente lui è più interessato a fare propaganda con un esposto senza capo né coda, invece che a salvaguardare il diritto alla salute degli stessi migranti e dei siciliani”. Risponde così il capogruppo all’Ars di DiventeràBellissima, Alessandro Aricò, all’esposto presentato da Davide Faraone.

Per la Lega, invece, Faraone, demanda al suo ruolo politico “Il senatore Faraone non difetta di fantasia e l’esposto da lui presentato contro il presidente Musumeci e Matteo Salvini ne è una evidente prova. Ci spiace però avvertirlo che anche queste iniziative non lo aiuteranno ad evitare le percentuali da prefisso telefonico per il partitino di Matteo Renzi o giustificare l’inerzia del governo che sostiene” dice Stefano Candiani, segretario regionale della Lega insieme a Fabio Cantarella e Francesco Di Giorgio vicesegretari regionali Carroccio.

“Troviamo singolare – evidenziano gli esponenti della Lega – che il senatore Faraone abbia trovato il tempo di raggiungere Agrigento per presentare il suo esposto quando avrebbe potuto tranquillamente presentarlo a Palermo, la sua città di residenza e il luogo dove è stata adottata l’ordinanza del Presidente della Regione. Avrebbe potuto scegliere anche Ragusa per Pozzallo o Caltagirone per Vizzini o Siracusa per Augusta e invece no, perché il senatore Faraone vuole rivolgersi al procuratore che ha già indagato Matteo Salvini e tiene tantissimo a specificarlo?”

“Faraone è il residuato di una cultura politica che non potendo vincere i propri avversari nelle urne ricorre alle aule di Tribunale sperando di trovare qualche magistrato militante, purtroppo per lui gli italiani e i siciliani stanno dimostrando di sostenere con forza Matteo Salvini e Nello Musumeci” concludono Candiani, Cantarella e Di Giorgio.

A Musumeci, invece, arriva anche il sostegno di Fratelli d’Italia “Siamo pienamente a sostegno della presa di posizione del presidente Musumeci: faccia sentire la voce della Sicilia e rispettare le nostre prerogative, anche statutarie e quindi costituzionali, nei confronti del presidente del consiglio e del ministro dell’interno. Se serve anche davanti alla magistratura” dice la capogruppo all’Assemblea regionale siciliana Elvira Amata, e presidente della commissione statuto dell’Ars.

“Va tutelata la salute pubblica e l’incolumità sia dei cittadini siciliani che degli stessi migranti, ammassati nei centri di accoglienza in maniera indecorosa, se non addirittura peggio, come si accingono a fare nel costruendo lager di Vizzini. Il governo nazionale non applica di fatto sul territorio siciliano lo stato di emergenza di sanità pubblica prorogato lo scorso 29 luglio sul territorio nazionale fino al 15 ottobre. Guarda caso solo ora, dopo la forte interlocuzione del presidente della Regione si accorgono a Roma che negli hotspot non posso stare concentrati insieme i migranti positivi con quelli in attesa dei risultati dei tamponi. Ma la questione – conclude Amata – è a monte: gli arrivi delle ultime settimane sono in gran parte di migranti economici, e non di rifugiati che fuggono da guerre o persecuzioni e quindi, come invita a fare la presidente Meloni, ci vogliono misure concrete come il blocco navale”.