Le Organizzazioni Sindacali unitariamente, nel mese di Dicembre 2017, hanno rappresentato al Sindaco Prof. Leoluca Orlando, Presidente della Fondazione Teatro Massimo, le ragioni e le problematiche che riguardano il personale tutto del Teatro che dopo anni di puntuale risanamento economico, ricerca con forza la soluzione a problemi ormai strutturali e non più rinviabili.

Alcune di queste problematiche hanno una forte connotazione politica e risentono dell’assetto legislativo che il Ministero ha dato all’intero Settore, in particolare agli organici del Teatro che da più lustri vedono un impiego nei ruoli artistici di lavoratori precari da stabilizzare.

Su quest’ultima priorità Fistel Cisl e Uilcom Uil hanno registrato una piena condivisione di tutte le parti, individuando altresì l’esigenza di sollecitare al Governo Nazionale la definizione dei Decreti attuativi del nuovo Codice di riordino dello Spettacolo dal vivo, serve una norma che consenta a chi da tanti anni si presenta con i conti in ordine di stabilizzare lavoratori che da oltre 10 anni lavorano senza soluzione di continuità con contratti a tempo determinato.

I sindacati scrivono: “E’ DIVENTATA ORMAI IMPROCRASTINABILE l’apertura di un Tavolo Istituzionale dedicato al Teatro Massimo in concomitanza del ruolo che la città di Palermo si appresta a svolgere come Capitale della Cultura Italiana, per rivederne l’organizzazione, la logistica, i livelli di produzione quantitativa e qualitativa che aggravano l’organizzazione del lavoro con sovraccarichi non sono più sostenibili dai lavoratori del Teatro e che ha troppo spesso generato, da parte della direzione, interpretazioni unilaterali delle norme previste dal CCNL, a discapito della qualità del lavoro.
Le nuove norme di ripartizione del FUS penalizzeranno le aziende culturali che per ragioni geografiche hanno non poche difficoltà a reperire contributi privati, nonostante i buoni propositi della defiscalizzazione. Il confronto con le Istituzioni non può omettere la condizione geo sociale in cui si colloca il Teatro: pur con i bilanci in buona salute, il Teatro non è riuscito a coinvolgere nessuna sponsorizzazione privata a sostegno della lusinghiera attività artistica svolta finora sul territorio, anche a dispetto del crescente successo di pubblico e critica. Il Teatro Massimo rischia di affrontare il ruolo di protagonista della capitale della cultura con gli affanni di sempre, ma alle incertezze ed esiguità della partecipazione pubblica, si aggiunge una preoccupante novità: quelle istituzioni che già faticano a reperire risorse proprie (sponsor e contributi enti locali) vedranno penalizzare anche la partecipazione statale, con l’evidenza di un doppio peggioramento, il danno e la beffa, oltre la condizione di forte discriminazione territoriale, su cui vanno introdotti dei correttivi di legge.

L’appuntamento di Palermo Capitale della Cultura è un’occasione troppo importante per vederla vanificare per inerzia o incapacità delle Istituzioni.
I precari sentono quindi la necessità di un sistema di confronto convergente per richiamare l’attenzione di tutti sulle competenze che attengono il rispettivo ruolo istituzionale aziendale, comunale, regionale e nazionale a supporto dei bisogni del Teatro, simbolo della Città di Palermo e del ruolo che essa dovrà ulteriormente occupare nel panorama nazionale del Paese e delle sfide artistiche e culturali che il Teatro Massimo è chiamato sostenere.

Lunedì 29 gennaio il Presidente del Consiglio Paolo Gentiloni e il Ministro delle Attività Culturali e del Turismo Dario Franceschini saranno a Palermo per l’avvio ufficiale delle manifestazioni, le scriventi Segreterie Territoriali, in occasione del confronto con le massime istituzioni nazionali, porranno le questioni finora evidenziate al fine di accelerare l’iter legislativo e tutte le soluzioni convergenti su quanto rappresentato”.