Il Centro Rimed di Carini nelle Zone Economiche Speciali.
“Scienze della vita è uno degli asset più dinamici e competitivi su cui la Regione vuole puntare non solo con risorse ma con visione strategica. In questo senso va la scelta del governo Musumeci di inserire il costituendo Centro Ri.Med di Carini all’interno della zona economica speciale della Sicilia occidentale”. Così l’assessore regionale alle Attività produttive Mimmo Turano intervenendo alla presentazione delle evidenze scientifiche dei Laboratori integrati CheMISt della Fondazione Ri.Med., struttura finanziata dalla Regione Siciliana nell’ambito del Patto per il Sud.
La presentazione del progetto Chemist è stata anche l’occasione per l’esponente del governo Musumeci di fare il punto sugli investimenti della Regione Siciliana nel campo della ricerca scientifica e dell’innovazione: “abbiamo sostenuto infrastrutture di ricerca considerate strategiche per i sistemi regionali come il laboratorio IDMAR dell’Istituto nazionale di Fisica Nucleare o i laboratori di ricerca e servizi diagnostici e terapeutici di Ismett e fondazione Ri.Med a cui vanno aggiunti alcuni progetti importanti che avevano per partner il CNR. Recentissima è poi l’approvazione della graduatoria di finanziamento di oltre cento progetti di avanzamento tecnologico con l’azione 1.1.5. del Po-Fesr di cui ben 30 sono nell’ambito delle scienza della vita”.
Grazie a CheMISt il gruppo Ri.MED di Bioinformatica e Chimica Computazionale ha potenziato la piattaforma in silico con hardware e software dalle elevatissime prestazioni di calcolo scientifico, integrati con algoritmi proprietari per lo studio delle interazioni molecolari a livello cellulare. Ciò significa velocità di screening virtuale di 5000 molecole al minuto. Già da mesi questi strumenti vengono utilizzati in tre diversi studi, finalizzati allo sviluppo di nuovi farmaci per la cura di tumori al colon, infiammazione cronica (target nlrp3), e patologie neurodegenerative (Alzheimer e Parkinson).
Il finanziamento ha inoltre permesso l’acquisto di un sistema automatizzato per la conservazione e manipolazione di librerie di molecole per il laboratorio High Throughput Screening, di un simulatore cardiaco e di strumentazioni per la caratterizzazione di biomateriali e dispositivi medici, che il gruppo di Bioingegneria utilizzerà per lo sviluppo di nuove soluzioni per i pazienti, nell’ottica “from bench to bedside”, assicurata anche dal cluster con l’IRCCS ISMETT.
Naturalmente le apparecchiature da sole non bastano: per trarne risultati utili ci vogliono le competenze. Ri.MED, che già possedeva il know how, grazie a CheMISt ha contrattualizzato 18 nuove risorse, offrendo l’opportunità a meritevoli professionisti di accedere ad un ruolo qualificato in Sicilia. Non parliamo solo di “rientri”, ma di una vera e propria “attrazione”: un terzo di queste risorse ha lasciato altre città italiane o estere per venire a lavorare qui a Palermo.
“La Regione vuole essere concretamente al fianco di chi fa ricerca e innovazione, raccogliendo anche suggerimenti ed indicazioni dei protagonisti di questo settore così importante al fine di costruire una strategia condivisa ed efficace” ha concluso Turano.
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