Associazione Luca Coscioni dal 22 al 24 marzo sarà presente con 93 tavoli in 45 città per la campagna di sensibilizzazione nazionale “Con te per l’Eutanasia Legale”. Una raccolta firme per sollecitare il Parlamento a una rapida discussione della legge – in 50 giorni dall’inizio dell’iter trattata solo per tre ore- insieme a una esplicita richiesta a Matteo Salvini, Nicola Zingaretti, Luigi Di Maio e Silvio Berlusconi per lavorare, attraverso il proprio gruppo parlamentare, a un rapido e approfondito confronto sulla proposta popolare.

Manca poco infatti al 24 settembre 2019, quando scadrà il termine che la Corte Costituzionale ha dato al Parlamento per estendere le tutele costituzionali anche alle libertà fondamentali delle persone che chiedono di essere aiutate a porre fine alla propria vita, a causa di una condizione di sofferenza insopportabile nel quadro di una malattia irreversibile.

In forma non anonima, dal 15 marzo 2015 ad oggi, Associazione Luca Coscioni ha ricevuto 649 contatti con richieste di informazioni sul tema: quasi 13 al mese.

Alcune di queste:

“Buongiorno, sono un medico settantenne affetto da grave osteoporosi con crolli vertebrali. Ho molto dolore e limitazioni. Ho importanti disturbi gastroenterici che mi impediscono cure appropriate. Sono portatore di duplice protesi sottoposte a revisione 10 anni fa, condizione anche questa limitante. Poliartrosico e fibromialgico, ho molti dolori. Vi prego, fatemi sapere se qualcuno mi può aiutare a sbrigare le pratiche per il fine vita”.

“Ho 59 anni e da sei anni convivo con dolori addominali cronici che non riesco ad alleviare nemmeno con gli oppiacei. Voglio mettere fine a questa crudele vita, per favore mi deve aiutare. Sono sfinita e non ho più le forze per lottare. Aspetto sue notizie”.

“Sono una ragazza di 32 anni, affetta da sclerosi multipla PP, attualmente allettata da circa 1 anno, tetraplegica da circa 5 anni. Vorrei informazioni per attivare la procedura di eutanasia attiva”.

Quarantacinque città per fare arrivare la loro voce al cuore della politca, una mobilitazione nazionale che comprende anche le città di Roma, Milano, Torino, Napoli, Firenze, Genova, Padova, Cagliari, Palermo, Bari, Perugia.

La chiamata alle armi a favore della libertà di scelta non si fermerà nelle piazze, proprio oggi Associazione Luca Coscioni ha inviato una lettera al neo segretario del PD Luca Zingaretti e a quello del Movimento 5 Stelle Luigi Di Maio chiedendo di concretizzare il supporto annunciato dai rispettivi partiti, ma finora manifestato soltanto a parole.

“Nonostante le dichiarazioni del Presidente della Camera Roberto Fico e della Ministra della Salute Giulia Grillo, sull’eutanasia tutto è fermo – dichiara Marco Cappato, uno dei leader di Associazione Luca Coscioni. Evidentemente i capi, capetti e capitani dei partiti italiani continuano ad avere cose che ritengono più importanti sulle quali inscenare le loro risse quotidiane. Con Filomena Gallo abbiamo scritto sia a Luigi Di Maio che a Nicola Zingaretti per chiedere un incontro, per verificare se almeno il Movimento Cinque Stelle e il Partito democratico intendano prendere sul serio la questione, o se invece preferiscano lasciar passare inutilmente le settimane e i mesi in modo da ripassare irresponsabilmente la palla alla Corte costituzionale nell’udienza già convocata per il 24 settembre sul processo a mio carico”

Gli fa eco il segretario dell’Associazione, l’avvocato Filomena Gallo, anche coordinatore della difesa di Marco Cappato nell’ambito dei due filoni processuali che lo coinvolgono per l’assistenza al suicidio offerta a Fabiano Antoniani e Davide Trentini “Il coraggio di Fabiano Antoniani nell’agire pubblicamente per ottenere di morire senza soffrire e il coraggio di Marco Cappato nell’autodenunciarsi per averlo aiutato hanno finalmente offerto tramite la Corte Costituzionale al Parlamento una straordinaria occasione per discutere e approvare una legge per l’eutanasia legale. Come ha evidenziato oggi il Presidente della Corte Costituzionale Lattanzi siamo di fronte a un caso di “incostituzionalità prospettata” dell’art.580 del codice penale, in cui incrimina il suicidio del malato sofferente che, liberamente e consapevolmente rifiuta le cure mediche necessarie alla sopravvivenza, contrarie al suo senso di dignità. Un ulteriore monito al Parlamento cui rimane poco tempo per legiferare.

Articoli correlati