Dad impossibile al 100% ovunque. Salterebbero indispensabili ore di laboratorio”, lo dice deputata regionale del M5S, Stefania Campo in una nota indirizzata al presidente della Regione, che invece ha ordinato la Dad al 100% per gli studenti degli istituti secondari di secondo grado, chiedendo di adeguare la didattica a distanza per le scuole superiori al 75% come disposto dal Presidente del Consiglio con l’ultimo Dpcm.

Molti istituti superiori siciliani non possono  far partire la Dad subito. E’ quanto emerso nella riunione d’urgenza convocata all’Ufficio scolastico regionale già venerdì pomeriggio prima dell’emanazione dell’ordinanza di Musumeci, la stessa che stabilisce il coprifuoco e dispone la didattica a distanza nelle scuole superiori dell’isola da domani, lunedì 26 ottobre. Le indiscrezioni pubblicate già 24 ore prima parlavano proprio del ricorso alla Dad e la scuola ha tentato di fare chiarezza per riuscire a organizzarsi, ma invano.

La deputata ragusana specifica, come ci siano diverse materie di molti istituti che non possono essere svolte a distanza, se non mortificando a dismisura la già disagevole condizione degli studenti. “Mi riferisco in particolare – precisa l’esponente 5stelle – agli studenti dei licei musicali, agli studenti dei licei coreutici, o a tutti quegli studenti dei vari istituti professionali che hanno ogni giorno attività laboratoriali importanti, che non possono essere svolte a distanza”.

L’ufficio scolastico regionale, che ha convocato un’apposita riunione del tavolo regionale del Piano scuola, evidenziando la necessità di non penalizzare la scuola a causa del trasporto pubblico. “Invitiamo dunque – dice la deputata grillina – Musumeci a disporre, almeno per questo tipo di istituti, la possibilità di svolgere queste lezioni in presenza, equiparando, di fatto, la Dad al 75% come è stata pensata dal governo nazionale. In un momento come quello attuale la scuola e il contatto con i compagni di classe e con i docenti diventa ancora più importante, specie per tutti quegli studenti che avrebbero svantaggi enormi dall’impossibilità di svolgere materie di fondamentale importanza per i propri istituti, come quelli sopracitati”.