Non si placano le polemiche attorno all’emergenza incendi, oggi fiaccolata ed esposto di un’associazione di categoria. Un fenomeno che poco meno di una decina di giorni fa ha investito l’intera siciliana ed in particolare quella palermitana. Continuano a tenere banco le numerose inadempienze segnalate da più parti sul numero di autobotti e sulla loro procedura di acquisto. Ma anche sull’impiego di presunti “droni-giocattolo”, sul limitato numero di canadair. E anche sull’eventuale mancata attuazione di misure idonee a prevenire e ridurre sensibilmente i fenomeni incendiari. Tutte questioni che hanno indotto il Codacons a depositare in tutte le Procure siciliane un esposto per verificare eventuali responsabilità.

Omissioni di atti d’ufficio tra le ipotesi

Tra le ipotesi quella anche dell’omissione di atti di ufficio, in relazione a incendi che hanno colpito il territorio di ciascuna provincia. “Inoltre – continua il Codacons – occorre controllare se sia rispettato l’obbligo previsto della legge 353/2000 di tenere aggiornato il catasto delle aree incendiate. Questo è stato istituito allo scopo di registrare i terreni interessati dalle fiamme negli ultimi cinque anni e far sì che sulle aree colpite da incendio non vengano realizzate strutture o infrastrutture civili, commerciali o industriali per dieci anni dal rogo”.

Oggi a Palermo fiaccolata di protesta a piazza Pretoria

Intanto oggi alle 19 a piazza Pretoria a Palermo si svolgerà una fiaccolata cittadina, di raccoglimento per le vittime degli incendi. ma anche di protesta di fronte alla presunta incapacità delle istituzioni e di proposta per alimentare un’elaborazione che dovrà continuare giorno per giorno. Lo dicono gli organizzatori del comitato “Basta Incendi”. “L’1 agosto – dicono – di fronte l’Assemblea Regionale Siciliana in seduta, si è concretizzato il primo obiettivo dell’assemblea cittadina. Cioè quello di dare visibilità e spazio a quella potenza sociale che da giorni si riunisce e ragiona per far sì che non succeda mai più quello che è accaduto”.

“Non vogliamo . proseguono – che le istituzioni si cullino pensando che quello che abbiamo creato sia un’effimera protesta. È per questo che abbiamo deciso di riconvocarci in piazza per una nuova manifestazione: quello che abbiamo fatto, tutti e tutte insieme, è stato bellissimo. Non disperdiamo queste energie. Continuiamo a fare sentire con forza la nostra voce”.

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