C’è l’avviso di conclusione delle indagini nell’inchiesta sui bilanci del Comune di Palermo che ha provocato un vero e proprio “terremoto“.

Intercettazioni aprono nuove frontiere

Ma i pubblici ministeri continuano a seguire altri filoni. Le intercettazioni hanno, infatti, aperto nuovi approfondimenti investigativi.

Tributi non pagati

C’è la parte dei tributi non pagati. Potrebbero esserci ulteriori novità per la questione di milioni di euro mai recuperati. Lo aveva appurato Maria Mandalà, la nuova dirigente del settore Tributi che aveva preso il posto di Leonardo Brucato che fa parte dei 24 indagati dell’inchiesta.

“Sono previsioni gonfiate – diceva Mandalà al ragioniere generale Bohuslav Basile – queste sono cose gravi… devo farti una relazione, a te e all’assessore…”. All’interno dell’ufficio, secondo i finanzieri, qualcuno continuava a nascondere le cose.

E sempre a proposito di tributi non pagati, la guardia di finanza aveva scritto: “La dottoressa Mandalà ha trovato che la concessione delle antenne della Rai in 30 anni non è stata mai pagata e che solo negli ultimi cinque anni ammonta a circa 20 milioni”.

Pratiche scomparse

E continua: “Erano scomparse sia la pratica del B&B, che la pratica del contenzioso dei carburanti, quindi qualcuno là dentro continua ad avere interessi e dice che da questo chiudevano poi le stanze, scomparivano singole pratiche… devo riorganizzare tutto”, diceva Mandalà, che aveva iniziato a mandare richieste di pagamento a tappeto per la Tosap, la tassa per l’occupazione del suolo pubblico.

Tante cose da chiarire

Quindi ci sarebbero diverse altre cose da chiarire che vanno oltre i presunti falsi nei bilanci. Basta leggere un’intercettazione del 2019 fra Basile e Mandalà. Quest’ultima diceva: “… certe volte Arcuri chiedeva a Brucato di non costituirsi in giudizio… è una cosa terribile… lei stava facendo gli avvisi Tosap…. e lui non si è costituito perché l’ha chiamato Arcuri hai capito che giro di interessi ha il signor Brucato?”.

Le prime intercetazioni

Nell’inchiesta sul falso in bilancio comunale, che vede indagato il sindaco Leoluca Orlando insieme ad altre 23 persone fra ex assessori e dirigenti comunali, sono già apperse le prime intercettazioni. Queste, per la Procura di Palermo, dimostrerebbero che gli ultimi bilanci del Comune sarebbero falsi, perché fondati su “entrate gonfiate”, proprio come diceva il ragioniere generale.

“Voglio vedere appena gli scriviamo che le previsioni sono tutte gonfiate, che le pratiche non sono lavorate, che il ruolo è sporco, che lotta all’evasione non se n’è fatta per niente». Così Maria Mandalà, dirigente del Settore Tributi non coinvolta in questa inchiesta, si era sfogata al telefono col ragioniere generale, dopo aver appena preso il posto di Leonardo Brucato (che è invece indagato). “Sono più di diecimila pratiche non assegnate”.

“A calci nel culo”

Il 31 luglio 2019, Basile telefonava allarmato all’assessore al Bilancio, Roberto D’Agostino (anche lui oggi indagato) e dichiarava: “Brucato va licenziato… Appena approfondirò queste cose lo prenderò a calci nel culo”.

Il 2 agosto 2020, l’assessore D’Agostino avrebbe detto al collega Giuseppe Mattina: “Tu lo sai cosa mi ha lasciato Brucato, per cui stiamo facendo un procedimento disciplinare pesante. Abbiamo delle situazioni fasulle per quanto riguarda le entrate. Abbiamo dichiarazioni false per quanto riguarda gli accertamenti”.

Rap, “Sono dei delinquenti”

In un’intercettazione, Basile non aveva usato mezzi termini parlando della Rap dopo aver saputo che «la perdita effettiva è 13 milioni e nove, non 12» aveva sbottato: “Sono dei delinquenti”.

Boicottaggi politici

“Ieri – si sfogava Basile con la Mandalà Il 5 settembre 2019 – sono andato dal sindaco a dire: “Siamo morti. Non possiamo fare il bilancio venti … ci si rende conto della gravità? Ora la Regione, i rifiuti, i boicottaggi politici non gli fanno la discarica prima perché Orlando deve morire… cose allucinanti. E noi moriamo, cioè una città con un milione di abitanti muore per queste beghe politiche”.

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