Un’enorme macchia d’acqua incombe sulla tomba di Giovanni Falcone nella navata sud della chiesa di San Domenico a Palermo. La pioggia rischia di allagare la sepoltura di marmo, circondata ogni giorno da decine di persone che entrano nel pantheon degli uomini illustri di Sicilia per rendere omaggio al giudice ucciso dalla mafia nella strage di Capaci del 23 maggio 1992. La denuncia attraverso le pagine di Repubblica Palermo.
La denuncia di padre Sergio Catalano
“Chi si assumerà la responsabilità se dovessero cadere dei pezzi di intonaco sui turisti che arrivano a frotte a visitare la tomba? Se continua così sarò costretto a transennarla e sarebbe un disastro“, dice padre Sergio Catalano, rettore di San Domenico in una intervista al quotidiano.
Rischio crolli e allagamenti
“Soltanto un mese e mezzo fa era una macchiolina, adesso è sempre più estesa. Si aprirà una voragine come in altri punti della chiesa. Bisogna intervenire subito perché con le prossime piogge l’acqua filtrerà”, sostiene Catalano.
Servono 3 milioni per il restauro
Per il restauro della Chiesa di San Domenico servirebbero lavori complessi che potrebbero costare fino a 3 milioni di euro. A quanto pare, un’impresa stava già operando in loco, ma avrebbe abbandonato il cantiere – sembra – perché la Soprintendenza non sarebbe riuscita in tempo a pagare i conti alla ditta.
Per la chiesa la Soprintendenza avrebbe chiesto un finanziamento da un milione e mezzo di euro al ministero dell’Interno. Ma sull’intervento non ci sono certezze.
Faraone: “1,1 milioni dal PNRR”
Intanto il presidente dei senatori di Italia Viva, Davide Faraone, annuncia l’arrivo di fondi: “Ho visitato la tomba di Giovanni Falcone, e Padre Sergio Catalano, rettore di San Domenico, mi ha mostrato alcune criticità della chiesa. Appena ho appreso la notizia che nella navata sud una vasta macchia d’acqua incombe sulla sepoltura di marmo del giudice Falcone e che la pioggia rischia di allagarla, ho chiamato immediatamente il sottosegretario al ministero dell’Interno, Ivan Scalfarotto.
La Prefettura di Palermo ha chiesto subito alla competente Soprintendenza di verificare la situazione per adottare le misure urgenti, più idonee a scongiurare pericoli. I costi saranno sostenuti dalla Direzione centrale degli affari dei culti e per l’amministrazione del Fondo edifici di culto, la cui delega è affidata proprio ad Ivan Scalfarotto, nell’ambito delle risorse appositamente stanziate nel bilancio del Fondo. Scalfarotto mi ha anche informato che nel Pnnr è previsto un intervento complessivo di restauro della splendida Chiesa di San Domenico, per un totale di 1.125.292,00 euro”.
Nuovi fondi per ricordare trentennale stragi ’92
Nel frattempo arrivano nuovi fondi per ricordare e celebrare i giudici Falcone e Borsellino a 30 anni dalle stragi di Capaci e via D’Amelio. Lo stabilisce l’Ordine del Giorno alla legge di bilancio approvato alla Camera dei deputati che impegna il Governo “ad assumere ogni iniziativa utile per commemorare il sacrificio dei magistrati Falcone e Borsellino e così ricordare l’impegno e lo sforzo quotidianamente profuso dallo Stato, nonché diffondere il senso civico della lotta alla criminalità organizzata verso i più giovani coinvolgendoli in prima persona, in particolare nei territori protagonisti di tali tragici eventi”.
L’Odg è stato proposto dalla deputata M5S Roberta Alaimo e sottoscritto da molti parlamentari, tra cui i siciliani Valentina D’Orso, Andrea Giarrizzo, Carmelo Miceli, Aldo Penna, Adriano Varrica, Davide Aiello, Vittoria Casa e Giuseppe Chiazzese.
“Si tratta di un progetto che stiamo portando avanti, tramite ‘Giovani, rilancio e sviluppo’ – dicono Alaimo e Giarrizzo – insieme alla consigliera di Palermo Daniela Tumbarello, membro del comitato tecnico dell’Agenzia Nazionale Giovani, e soprattutto con la Ministra per le Politiche Giovanili Fabiana Dadone, che ringraziamo per la sensibilità e la disponibilità”.
“I giovani – dichiara la consigliera palermitana Daniela Tumbarello – hanno contribuito in questi trent’anni a portare avanti un cambio culturale decisivo per contrastare le mafie. Bisogna proseguire su questa strada, perché la memoria venga celebrata anche dalle nuove generazioni che non hanno vissuto le drammatiche stragi di Palermo”.
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