Era già nell’aria da tempo, adesso arriva per il Comune di San Giuseppe Jato lo scioglimento per infiltrazioni mafiose. Così ha stabilito il Consiglio dei ministri riunitosi ieri sera, e che ha confermato il provvedimento con una scarna nota.

“Accertate forme di condizionamento dell’amministrazione”

“Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro dell’interno Luciana Lamorgese, – si legge nella nota – in considerazione delle accertate forme di condizionamento dell’amministrazione locale da parte di organizzazioni criminali, a norma dell’articolo 143 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, ha deliberato l’affidamento a una commissione straordinaria della gestione del Comune di San Giuseppe Jato (PA), già sciolto in seguito alle dimissioni del sindaco e della metà più uno dei consiglieri comunali”.

Il sindaco si dimise nell’ottobre scorso

Lo scorso 8 ottobre del 2020 l’allora sindaco Rosario Agostaro decise di gettare la spugna. Rassegnò le dimissioni nel momento in cui arrivò l’ufficialità dell’accesso ispettivo avviato dalla prefettura per la verifica di eventuali condizionamenti della mafia all’attività amministrativa. Nella missiva l’oramai ex primo cittadino scrisse di “mancanza di serenità” e sostenne che “sarebbe già tutto scritto”, evidentemente convinto che l’ispezione avrebbe portato come risultato il sicuro scioglimento del Comune per infiltrazioni mafiose.

In questi mesi ha guidato un commissario regionale

Dal momento delle dimissioni ha preso l’incarico di facente funzioni un commissario nominato dalla Regione. Sino ad oggi è stato in carica Salvatore Graziano, che venne nominato con decreto del Presidente della Regione il 13 novembre del 2020.  Le sue competenze sono state quelle di svolgimento delle funzioni in sostituzione del sindaco, della giunta e del consiglio comunale. Sarebbe dovuto restare in carica sino alla prima tornata elettorale utile, che era tata fissata per il prossimo ottobre. A questo punto, con il sopravvenuto scioglimento, non ci terranno più le elezioni locali almeno per i prossimi 18 mesi.

 

 

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