Nell’ambito delle misure di prevenzione, contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da Covid – 19, il Coordinamento Violenza di Genere dell’Asp di Siracusa ha attivato un servizio di accoglienza telefonica con sostegno psicologico rivolto alle vittime di violenza chiamando i seguenti numeri: 3346819159 – 3294360100 – 3248344947. Al telefono rispondono psicologhe esperte che, a seconda dei casi, attiveranno tutte le misure necessarie a protezione delle vittime.

“Dall’inizio dell’emergenza coronavirus non si registrano accessi in codice rosa nei pronto soccorso dell’Azienda – evidenzia la responsabile del Coordinamento Adalgisa Cucè – e analoga condizione viene rilevata dai vari Centri antiviolenza sia in ambito provinciale che nazionale. Una riduzione di richiesta di aiuto che preoccupa gli addetti ai lavori i quali temono che l’attuale emergenza possa coprire e sovrastare la violenza intra familiare proprio in un momento in cui maltrattanti e vittime sono costretti a convivere nello stesso ambiente. Preoccupa ancora di più la condizione dei minori spettatori passivi di conflitti familiari non denunciati a causa della paura del contagio. E’ per tale ragione che esortiamo le donne a non abbassare la guardia e a non sentirsi sole perché la rete di protezione esiste ed è sempre più attiva”.

Analogamente, Mete Onlus, associata basata a Palermo impegnata nell’alto tema dei diritti umani internazionali, nella convivenza civile, pacifica e democratica tra i popoli e nell’aiuto di soggetti vulnerabili come donne e bambini vittime di abusi, lancia un appello in questo momento di straordinarietà sociale in piena emergenza Coronavirus.

Mai, come adesso, il mondo si era fermato. Lo ha fatto, costringendo il mondo all’isolamento la pandemia, le mura domestiche sono diventate la nostra sicurezza. Numeri imponenti, tra infetti, contagiati e morti.
Non per tutti, però.

Giorgia Butera (Presidente Mete Onlus), afferma: “Il focolare domestico rappresenta il bene assoluto, sappiamo bene quanto sia diffusa la violenza all’interno delle proprie abitazioni. Le donne, le vittime predilette. Lo scontro si rafforza, la prevaricazione acquista margini esponenziali, e la donna patisce una situazione abusante ai margini della sopportabilità simile ad una prigionia. Senza nessuno che possa aiutarti. Per questa ragione, invitiamo qualunque donna abusata e costretta ad una convivenza forzata, di rivolgersi alle Autorità preposte, ai centri di ascolto, od Associazioni competenti in materia. 1522 è il numero di Pubblica Utilità da comporre in caso di bisogno. Chiamate una amica. Chiamate chiunque. Anche noi. Salvatevi da chi vi abusa”, conclude Butera.

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