Dopo lo stato di agitazione dei lavoratori di Amat, l’azienda trasporti palermitana, si è aperta la seconda fase della cosiddetta procedura di raffreddamento che potrebbe portare verso lo sciopero dei dipendenti.

La decisione è stata assunta dai sindacati di categoria, Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti e Orsa, a causa del mancato confronto con gli assessori comunali competenti, chiesto nelle scorse settimane dalle parti sociali per affrontare la vertenza nel suo complesso.

“In particolare abbiamo chiesto di incontrarci con i rappresentanti del comune di Palermo nella qualità di parte proprietaria e Socio Unico, per affrontare la questione dello stato economico-finanziario di Amat, – spiegano i sindacati – del rinnovo del contratto di servizio, del piano industriale, valutare insieme il reale fabbisogno di personale per migliorare il servizio, e sempre a tale scopo di riorganizzare l’azienda. Altro punto fondamentale, è l’assenza di copertura finanziaria per la gestione del servizio tram che rischia di portare al fallimento l’azienda trasporti. Mancano poi sia gli autisti, sia le vetture, solo oggi sono rimasti in rimessa ben 60 mezzi, i cittadini restano così troppo spesso alle fermate ad aspettare a lungo. C’è poi la vicenda della ricapitalizzazione. Ci auguriamo che all’incontro già fissato per il prossimo venerdì 5 luglio in azienda alla presenza degli assessori comunali alle Partecipate e al Bilancio, si possa definire il percorso per il reale rilancio dell’azienda, se così non sarà proseguiremo la vertenza fino alla proclamazione dello sciopero”.

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