La famiglia di Ismaele La Vardera, il protagonista del film documentario Il sindaco, Italian politics for dummies, è sotto vigilanza dinamica.

Lo ricordano Le Iene, sottolineando che la misura di protezione, intensificata in questi giorni in vista dell’uscita del film nei cinema, è scattata dopo che la Iena ha denunciato il boss mafioso Abbate, che gli aveva proposto un pacchetto di 300 voti del quartiere la Kalsa a 30 euro l’uno.

Il procedimento aperto nei confronti del boss in seguito alla denuncia è ancora in corso. La Vardera ha filmato di nascosto la proposta del boss nel corso della sua campagna elettorale a sindaco di Palermo dello scorso anno, riprese che sono diventate un film prodotto da Le Iene che sarà nei cinema di tutta Italia il 26 e 27 novembre. Sono stati filmati di nascosto anche Matteo Salvini e Giorgia Meloni, che facevano parte della coalizione che sosteneva la candidatura a sindaco della Iena, ma anche Rosario Crocetta, Totò Cuffaro e Abbate, il boss della Kalsa.

La denuncia è stata presentata un anno fa, non appena La Vardera ha registrato la proposta di voto di scambio, e il boss è ancora a piede libero. La madre Lina (che nel film scoppia in lacrime quando il figlio le comunica di aver denunciato il misfatto), il fratello e la sorella di Ismaele, che vivono a Palermo non lontano dalla Kalsa, sono soggetti alla misura di protezione disposta dall’ufficio della Digos della Questura di Palermo.

La BBC ha definito il coraggio di Ismaele La Vardera “scioccante”, e dal Guardian a Le Monde sono tantissime le testate internazionali che si sono occupate del film, che per la prima volta svela con l’uso di una telecamera nascosta gli intrighi dietro gli accordi elettorali. Presso la procura di Palermo aspetta una risposta l’istanza di sequestro del film presentata dall’attore Francesco Benigno, all’epoca candidato al Consiglio comunale in sostegno a Ismaele La Vardera. Il film uscirà in più di 230 cinema e le prevendite di alcune sale sono già andate esaurite