E’ stata riesumata oggi la salma di Mario Biondo, il cameraman trovato impiccato nella sua abitazione di Madrid, a maggio del 2013. Sul cadavere sarà effettuata la seconda autopsia disposta dal sostituto procuratore generale Domenico Gozzo che ha avocato l’inchiesta sul decesso dopo la richiesta di archiviazione fatta dalla Procura.

Secondo gli inquirenti, tanti sarebbero ancora i lati oscuri della vicenda. Dal doppio segno di stretta sul collo del cameraman, che secondo la tesi accolta dai pm del primo grado, si sarebbe suicidato impiccandosi con una pashmina. Altro aspetto da chiarire, per la Procura generale, è quello relativo alle contusioni trovate sulla fronte di Biondo che non si concilierebbero con l’assenza di segni di traumi accertata dalla consulenza della Procura.

Infine, la scena del crimine. Biondo è stato trovato impiccato alla libreria della sua casa. I consulenti della famiglia, che da sempre sostiene la tesi dell’omicidio, ritengono si impossibile che gli oggetti esposti sulla libreria siano rimasti al loro posto, come si evince dalle foto scattate dopo il ritrovamento.

Lo strangolamento provoca spasmi che i tecnici hanno paragonato ai movimenti derivanti da un sisma, quindi sarebbe inspiegabile il fatto che le due piume poggiate su una mensola non siano cadute.

La decisione di avocare l’inchiesta, che accoglie l’istanza dei familiari del giovane, segue la richiesta di archiviazione della Procura che, dopo una riesumazione della salma, diverse rogatorie e l’analisi delle foto della stanza in cui fu scoperto il cadavere, aveva concluso per l’ipotesi del suicidio. I familiari di Biondo, certi che si sia trattato di un delitto, hanno sempre sostenuto la necessità di nuovi approfondimenti, nonostante oltre tre anni di indagini.