La legge c’è, lo sblocco pure, l’esigenza di personale non manca ed i pensionamenti piovono a grappoli. E adesso c’è anche il documento obbligatorio sul fabbisogno. Tutto pronto per il ritorno della Regione siciliana alle assunzioni. “Nei prossimi tre anni contiamo di poter bandire concorsi per circa 1.500 posti nell’amministrazione regionale, procedendo anche al superamento definitivo del precariato. La macchina Regione ha bisogno di forze nuove e fresche per affrontare la sfida del futuro. Questo è il primo passo”.

Il governatore Nello Musumeci annuncia così l’approvazione, da parte della giunta regionale, della nuova dotazione organica e del Piano triennale dei fabbisogni di personale 2019-2021, su proposta dell’assessore alla Funzione pubblica Bernardette Grasso. Documenti che sintetizzano le principali informazioni sui dipendenti in termini quantitativi e di competenze.

La pianificazione delle risorse umane che emerge dal Piano triennale dei fabbisogni prevede: il rafforzamento dei Centri per l’impiego, in attuazione delle disposizioni statali; il superamento definitivo del precariato storico regionale; l’assunzione di personale presso l’Ufficio stampa e documentazione della Regione, le cui procedure sono state avviate nel 2019; le procedure di mobilità per la Centrale unica di committenza.

“L’attuale analisi delle esigenze e dei fabbisogni di personale – spiega l’assessore Grasso – è finalizzata a ottimizzare e razionalizzare le risorse umane della Regione. Un processo che sarà ulteriormente affinato grazie all’analisi quantitativa del personale e alla mappatura e reingegnerizzazione dei processi dell’amministrazione, avviate nell’ambito del Pra, il Piano di rafforzamento dell’azione amministrativa. Questi strumenti ci permetteranno di operare gradualmente il necessario ricambio generazionale, individuando e integrando i profili, anche emergenti, più idonei alle attuali esigenze dell’amministrazione”.

La notizia della prossima indizione dei concorsi regionali era già emersa dopo l’approvazione della norma sblocca concorsi che permette assunzioni già dal 2020 in funzione dei pensionamenti che si sono registrati dal 2015 ad oggi e di quelli previsti fino al 2022.

Fra il 2015 e il 2022 i pensionamenti calcolati in tutto sono stati 5650 di questi 3290 sono già avvenuti fra il 2015 e il 2018 mentre 2360 sono in programma entro il 2022. Fra il 2019 e il 2021 andranno in pensione in 600. Gli istruttori a lasciare gli uffici saranno 420 mentre rimarranno stabili i numeri nelle fasce più basse.

Con la definizione del piano del Fabbisogno si potrà indire, già nei primi mesi del prossimo anno, il primo concorso pubblico per personale non dirigente che si aggiungerà ai concorsi della sanità pubblica siciliana che sono già in svolgimento.

Questo piano stabilisce in maniera puntuale le esigenze che già qui erano state ipotizzate 

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