La Rinascente di Palermo è a rischio chiusura a causa della mancata rinegoziazione del contratto di affitto che scadrà il 30 settembre. Il canone è di 2,4 milioni di euro l’anno, una cifra ritenuta da Rinascente troppo esosa.

Le trattative con la proprietà dell’immobile, che è del fondo pubblico pensionistico Inarcassa di ingegneri ed architetti, gestito dal fondo immobiliare Fabrica Immobiliare, sembrano essersi arenate.

L’ad di Rinascente, Pierluigi Cocchini, ha fatto sapere che sta lavorando per trovare un accordo, in assenza del quale, Rinascente dovrà chiudere i battenti il 31 ottobre.

I lavoratori del grande magazzino, insieme a tanti palermitani, stanno protestando – e saranno in piazza anche domani – davanti al punto vendita, per chiedere ai vertici dell’azienda di giungere ad una soluzione.

Sulla piattaforma change.org è stata lanciata la petizione “Rinascente Palermo non deve chiudere” alla quale hanno già aderito oltre 4600 persone.

In piazza con i lavoratori anche i sindacati Filcams Cgil e Uiltucs. Presente alla protesta anche il parlamentare dell’Udc Vincenzo Figuccia che ha dichiarato: “Faccio un appello all’amministrazione comunale, al Sindaco e alla sua giunta, individuati quale arbitro nella diatriba tra i vertici Rinascente e la proprietà, ad esercitare il proprio ruolo evitando che un nuovo ed ennesimo relitto soggiaccia in una via sempre più cimiteriale. L’immobile infatti, senza la licenza posseduta da Rinascente si svuoterebbe di significato, lasciando nel degrado urbano questa parte significativa della città. Si individui un canone congruo agli attuali indici di mercato, evitando ogni forma di speculazione. Non possiamo più attendere – ha concluso – e più di noi questi padri e madri di famiglia che adesso vogliono solo certezze”.

Fabrizio Sanfilippo, presidente dell’associazione Rinascita Ambiente ed abitante del centro storico osserva: “La Rinascente sta chiudendo i battenti perché non è più in grado di pagare il canone di affitto. Il grande marchio ha perso molti clienti a causa della vera e propria distruzione che ha portato la Ztl voluta dall’amministrazione comunale nel centro. Poi è arrivata anche la batosta del lockdown. I grandi marchi sono fuggiti dal centro di Palermo, perché si è favorito il dislocamento dei palermitani verso i centri commerciali, anche con la realizzazione delle nuove linee del tram. Penso che il Comune dovrebbe tornare a mettere ordine, abolendo la Ztl che va dalla stazione centrale a via Cavour, e realizzare dei nuovi parcheggi in via Crispi. Solo così la Rinascente potrebbe tornare ad avere i clienti di un tempo”.

Presente alla manifestazione Giovanna Marano, assessore comunale al Lavoro che spiega: “Riteniamo importantissima la presenza e la permanenza di Rinascente a Palermo. Il nostro sindaco ha già richiesto ai ministri Catalfo e Patuanelli un incontro urgente, un tavolo che metta al centro la permanenza di Rinascente su questo territorio. Non esiste, in emergenza Covid, che debba acuirsi l’impoverimento del tessuto cittadino e dei livelli occupazionali della nostra città.
Siamo convinti che il Governo nazionale voglia trovare con noi una soluzione, questa manifestazione dimostra quanto sia centrale per la nostra città avere una presenza commerciale di valore e salvaguardare in un momento come questo tanti posti di lavoro”.

“Stiamo vivendo un momento difficilissimo – denuncia una dipendente di Rinascente – . Oggi i dipendenti della Rinascente si ritrovano con una condanna a non potersi più occupare dei loro figli. Molti di questi dipendenti sono monoreddito.
Per noi è stato un fulmine a ciel sereno, siamo arrabbiati. Noi non andremo via così facilmente. Utilizzeremo tutti gli strumenti a nostra disposizione, se è il caso ci incateneremo. Non pensino di liberarsi di noi in maniera facile, non siamo degli sprovveduti”.

A fianco dei lavoratori anche Marianna Flauto, segretario generale Uiltucs Sicilia.

“La chiusura della Rinascente di Palermo, – spiega – già comunicata ai lavoratori, rappresenterebbe per Palermo, non soltanto la perdita di centinaia di posti di lavoro, ma per tutta via Roma la morte di questa zona. Si tratta di una zona che è stata riqualificata negli ultimi anni, anche grazie alla presenza della Rinascente. Quindi non è soltanto una perdita occupazionale bensì una perdita per tutto il territorio.
Il degrado di via Roma, senza la Rinascente, finirebbe per arrivare a piazza Politeama. Penso che di questo tutta la deputazione politica dovrà farsi carico. Noi riteniamo che qualcuno in questa vicenda stia bleffando. Ma chiunque esso sia deve sapere che i lavoratori da qui non andranno via. Hanno diritto di rimanere qui, avere tutelato il posto di lavoro e noi vigileremo affinché non ci siano fughe in avanti, non ci sia qualcuno che è convinto di fare profitto sulla pelle dei lavoratori. Questo non lo permetteremo a nessuno”.

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