Chi non ricorda Nelli Scilabra assessore regionale alla Formazione professionale. La più giovane assessore di una giunta regionale, era approdata da subito nell’esecutivo di Crocetta, il primo, ed era passata indenne da due rimpasti. Durante la sua guida dell’assessorato è scoppiato lo scandalo Formazione professionale per fatti avvenuti prima del suo insediamento ma che ha dovuto gestire lei nella fase successiva con continue pubbliche denunce, ma ha gestito anche il fallimentare Piano giovani con il click day, ed ha subito lo scandalo che ha coinvolto la sua dirigente generale Anna Rosa Corsello con la quale poi ha pubblicamente litigato.
Sacrificata nell’ennesimo rimpasto perchè non più difendibile, era approdata alla segreteria particolare del Presidente della Regione con incarico politico di grande prestigio. Ora la giunta regionale la nomina presidente del Fondo pensioni ovvero la struttura che si occupa dei pensionati della regione siciliana. un incarico in passato affidato a dirigenti generali della Regione, insomma ai vertici della burocrazia.
L’incarico conferito dalla giunta è subordinato alla “costituzione del Consiglio di amministrazione del medesimo fondo”.
Dura la reazione dei 5 stelle per i quali “Certo non si può dire che Crocetta non stia pensando all’occupazione, Magari avrà clamorosamente toppato con i siciliani, di certo non lo si può accusare di avere trascurato gli amici e coloro che hanno fatto parte del suo cerchio magico”.
Secondo i deputati M5S all’Ars la notizia della nomina dell’ex assessore alla Formazione, Nelli Scilabra, alla presidenza del Fondo pensioni della Regione, arriva singolarmente dopo la conferma di Patrizia Monterosso ai vertici dell’amministrazione regionale e dopo il tentativo del governatore di piazzare il proprio consulente personale, Sami Ben Abdelaal, ai vertici di Ircac.
“Non si può certo affermare – sostengono i parlamentari M5S – che tutte le politiche occupazionali messe in atto dal governatore siano miseramente fallite. Quelle per gli amici degli amici spesso sono andate a buon fine, anche se non si può dire che queste nomine siano state improntate alla meritocrazia. Della Scilabra sono notori i fallimenti a raffica, a portata di click – è proprio il caso di dirlo – in una veloce ricerca su Google. Per quanto riguarda la Monterosso, abbiamo già ribadito mille volte l’inopportunità di tenere ai vertici della burocrazia, una condannata dalla Corte de Conti in via definitiva a un risarcimento milionario. Crocetta, anziché scaricarla, le ha rinnovato il contratto per 5 anni. Vuol dire che cercheremo di rimuoverla noi, se arriveremo a palazzo d’Orleans”.
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