Il sottopasso di via Crispi, a Palermo, continua ad essere un cantiere fantasma. I lavori, inseriti nell’accordo quadro 2017-2020, non sono mai partiti. E’ passato un anno dalla firma dei documenti necessari, avvenuta il 9 febbraio 2021, fra il Comune di Palermo e la Tecno Costruzioni, l’azienda che doveva occuparsi degli interventi di messa in sicurezza dei coprimuro laterali. Da allora alcune lungaggini burocratiche hanno rallentato l’iter di esecuzione delle opere, con le conseguenze visibili oggi. Un “non” cantiere in piena regola, che vive peraltro uno stato di completo abbandono. La rete che segnala il restringimento di carreggiata risulta divelta da circa un mese. Tanta l’erba infestante che popola il cordolo a bordo strada, con un palma che cresce rigogliosa addirittura da anni. Una pianta diventata ormai simbolo dell’abbandono vissuto dalla zona.

I problemi alla viabilità

Una strada che, per la sua natura strategica, ha comportato diversi problemi alla mobilità cittadina nell’ultimo anno. Ciò anche a causa dei problemi che hanno afflitto la viabilità, come ad esempio i lavori sul sistema di illuminazione di piazza XIII Vittime e le code registrate agli imbarcaderi del Porto. Fenomeno che ha ulteriormente aggravato i disagi vissuti dagli automobilisti, per contemporanea presenza di limitazioni al traffico sul ponte Oreto, sul ponte Corleone sull’area del centro città, sull quale vige la Ztl. Provvedimento sul quale il Consiglio Comunale ha chiesto uno stop all’assessore Giusto Catania. Richiesta ad oggi che non ha avuto nemmeno una risposta.

Le lungaggini burocratiche sul sottopasso di via Crispi

L’Amministrazione aveva annunciato l’inizio dei lavori sul sottopasso a gennaio 2021. Nella nota, l’assessore Maria Prestigiacomo sottolineava che “proprio quello di via Crispi sarà fra i primi interventi, essendo il progetto già pronto“.  Il 9 febbraio veniva così firmato l’accordo con la Tecno Costruzioni, impresa aggiudicatrice dei lavori. Ma, come dicevamo, i lavori non sono mai partiti.

La ditta ha atteso, dagli uffici comunali, alcuni documenti necessari all’avvio dei lavori. Fra questi, quello relativo al piano di sicurezza. Dieci mesi dopo, l’azienda non aveva ancora ricevuto le carte. Intanto, i muri laterali hanno continuato a subire l’azione delle intemperie e delle acque meteoriche. I ferri, in molti casi, risultano ossidati ed esposti ulteriormente all’azione dell’aria. Situazione che si palesa anche guardando ai marciapiedi, dove si trovano diversi calcinacci caduti dal coprimuro. Si attendeva il 2022 per l’inizio dei lavori, ma ad oggi non è stata posata nemmeno la prima pietra.

 

 

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