Come annunciato qualche settimana fa, hanno scioperato ieri a Palermo i sindacati contro la liberalizzazione delle aperture nei giorni festivi. Secondo quanto denunciato dalle organizzazioni sindacali, la possibilità di aprire anche nei giorni festivi da parte delle attività commerciali ha sortito l’effetto d’incidere negativamente sulla qualità della vita dei lavoratori e anche sulle condizioni di lavoro.
La mobilitazione ha coinciso con lo sciopero regionale dei lavoratori di Inditex Italia, gruppo meglio noto come Itx Italia, per il mancato rinnovo del contratto integrativo aziendale.
A Palermo presidio davanti Zara
I lavoratori di Palermo si sono riuniti in presidio davanti il punto vendita Zara, in via Ruggero Settimo. Anche la Fisascat Cisl Palermo Trapani è stata accanto a loro.
Di quanto sta accadendo e delle prospettive future abbiamo parlato con Stefano Spitalieri, segretario generale proprio della Fisascat Cisl Palermo Trapani.
Mancato accordo sul contratto integrativo aziendale, disparità tra i lavoratori
Itx raggruppa le insegne Zara, Zara Home, Bershka, Pull & Bear, Massimo Dutti, Stradivarius e Oysho. Del contratto integrativo azienda e sindacati discutono da circa un anno senza trovare un accordo e l’auspicato rinnovo ancora non c’è stato. Alla manifestazione di Palermo hanno preso parte anche Filcams Cgil e Uiltucs.
“Il gruppo Inditex – spiega Spitalieri – è tra i maggiori competitor al mondo per quanto riguarda il retail (cioè la vendita al dettaglio). A Palermo la platea di riferimento è di circa 250 lavoratori. Il gruppo, però, in Italia sta mettendo in atto delle disparità tra i lavoratori e i loro colleghi di altri paesi. Ad esempio, in Spagna, sta erogando ai dipendenti un premio di 1000 euro, che in Italia non è previsto. Le trattative con l’azienda si sono interrotte e ai lavoratori italiani non vengono riconosciute le premialità”.
Il futuro dei lavoratori di Inditex
La speranza dei sindacati è che la trattativa nazionale riprenda, e che il gruppo si impegni a rivedere la propria posizione. Spitalieri è fiducioso: “Abbiamo chiesto anche un aumento dei buoni pasto e spinto affinché la premialità per i lavoratori non si limiti ad un intervento di welfare ma si concretizzi in liquidità maggiore in busta paga. Bisogna riconoscere il ruolo svolto dai lavoratori, hanno contribuito al successo del gruppo con il loro impegno quotidiano”.
La crisi attuale
Ma che Natale sarà per i lavoratori siciliani del commercio? La risposta arriva senza esitazione. Per Spitalieri sarà “un Natale all’insegna del dubbio rispetto a quello che avverrà il prossimo anno. Parlando di Palermo – conclude – ci sono state grandi realtà commerciali che hanno lasciato la città e piccole realtà che hanno dovuto chiudere, prima per la crisi determinata dal covid e poi per quella determinata dal caro energia. Il Governo ha annunciato che ci saranno interventi di sostegno, ma a noi non sembrano sufficienti a rispondere all’impatto di questa grande crisi, che era stata annunciata da tempo e che in effetti è arrivata”.
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