Si svolgerà domattina il sit-in di protesta dei lavoratori Ex Grande Migliore di Palermo che si ritroveranno di fronte la prefettura per chiedere di essere ricevuti dal prefetto Giuseppe Forlani.

“Sono passati più di 7 mesi da quando il Consiglio Comunale ha deciso di rivedere le determinazioni assunte con la bocciatura dell’atto aggiuntivo alla convenzione urbanistica stipulata tra il Comune di Palermo e la Migliore Spa e, ad oggi, nulla sembra muoversi”. Ad accendere i riflettori sulla vertenza è nuovamente Mimma Calabrò, alla guida della Fisascat Cisl Palermo Trapani.

Calabrò (Fisascat) punta il dito contro le lunghe attese

“Lo scorso anno, la prima richiesta di proroga dell’atto aggiuntivo presentata dalla Curatela è approdata in aula soltanto 10 mesi dopo – spiega la sindacalista – ci chiediamo perché, puntualmente, debbano passare mesi e mesi prima che si muova qualcosa”.

L’attesa per gli stipendi non corrisposti

“Non bisogna dimenticare – continua – che, giorno dopo giorno, aumentano sempre più gli interessi passivi vantati dagli istituti bancari creditori riducendo, conseguentemente, le somme derivate dalla vendita che dovrebbero soddisfare le richieste degli ex dipendenti. Si tratta di migliaia e migliaia di euro di stipendi non corrisposti per i 269 lavoratori ex Grande Migliore che, oltre a non avere più alcuna copertura data dagli ammortizzatori sociali, vedono naufragare sempre più la speranza che, attraverso il cospicuo ricavato della vendita dell’immobile, possano recuperare quanto loro dovuto”.

La richiesta d’aiuto al prefetto

“Ecco perché – spiega la Calabrò – come Fisascat, abbiamo indetto un sit-in per domani. Ci ritroveremo di fronte la Prefettura, insieme ai lavoratori, per chiedere di essere ricevuti da Sua Eccellenza Sig. Prefetto affinché, tramite un Suo intervento, possa essere convocato un incontro alla presenza del Sindaco e della Curatela Fallimentare del Grande Migliore in modo da chiarire le posizioni di tutte le parti nella vertenza – conclude la sindacalista – Chiediamo che la vertenza venga portata in discussione alla prima seduta consiliare”.