Cgil Palermo organizza per domani dalle 10 alle 13 un presidio davanti alla Prefettura. Il sindacato ha chiesto un incontro al prefetto per rappresentare la preoccupazione della Cgil che con la manovra correttiva in corso al Senato si torni indietro sui voucher.
Torna a mobilitarsi la Cgil in tutta Italia, con sit-in in questi giorni davanti alle Prefetture, denunciando il fatto che negli emendamenti è in atto il tentativo di introdurre norme sul lavoro occasionale che prefigurerebbero una reintroduzione di quanto soppresso poche settimane fa dal decreto del Parlamento.
“Un tentativo inqualificabile- ha detto il segretario nazionale Cgil, Nino Baseotto, intervenendo al direttivo della Cgil Sicilia- fatto da persone irresponsabili, che equivale a dichiarare che si è fatto il decreto perché si aveva paura del voto dei cittadini”. Per Baseotto si tratta “non solo di una mancanza di rispetto verso i cittadini, ma di una vera e propria lesione della democrazia, visto che la Cassazione ha annullato il referendum perché c’era un decreto che ora si vuole capovolgere, addirittura peggiorando la condizione di partenza”.
Gli incontri con i Prefetti, annuncia Baseotto,”sono solo un primo passo, se il Governo proseguirà su questa strada la risposta sarà più dura ed eclatante a questo imbroglio ai cittadini e a questa inaccettabile lesione della democrazia”.
Il segretario della Cgil Sicilia, Michele Pagliaro, dal canto suo ha rilevato che “la crescita dei voucher in Sicilia di circa un milione l’anno, ha segnalato non la validità dello strumento ma un’inaccettabile abbassamento della soglia della civiltà nel lavoro, sempre più povero e precario. Quello che ora sta cercando di fare il governo è inaccettabile- ha sottolineato- e lo contrasteremo con tutte le nostre forze”.
“Al prefetto consegneremo un ordine del giorno, che sarà votato oggi al direttivo Cgil Sicilia, e motiveremo le nostre ragioni – dichiara il segretario generale Cgil Palermo Enzo Campo – Non intendiamo fermarci né abbassare la guardia, continueremo a vigilare perché dalla manovra di correzione dei conti non escano norme che stravolgano gli impegni presi dallo stesso Parlamento. Il governo torni sui suoi passi. La Cgil a livello nazionale sta valutando le iniziative di contrasto da intraprendere, a partire da un coinvolgimento della Corte Costituzionale”.
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