• Orlando filosofo contro Salvini e i Cinquestelle
  • L’intervista al Fatto Quotidiano di Orlando
  • Ritornano gli attempati, la classe degli over

Ex giustizialista, ex populista e resiliente. Sono gli aggettivi che si affibbia il sindaco Leoluca Orlando in un’intervista rilasciata al Fatto Quotidiano. “La resilienza – dice – accompagna te nel cammino. Adegui incessantemente il tuo agire al tempo in cui ti trovi ad operare”.

La sconfitta serve per vincere

E l’uscita di scena di Orlando dalla scena politica non è affatto scontato dopo 23 anni di carriera. E un ritorno all’usato garantito, secondo orlando, non sarebbe affatto da buttare, anzi, forte della sua esperienza, ha maturato la consapevolezza che a volte è anche necessario perderle le elezioni perché “la sconfitta è il posizionamento verso la vittoria. Mi spingo oltre: a volte è persino necessario perdere”, aggiunge il primo cittadino palermitano.

“Noi attempati sappiamo misurare la nostra capacità”

Ma c’è di più perché da politico d’esperienza Orlando sa di poter contare di un bagaglio che i giovani non hanno. E per giovani intende Salvini, acerrimo antagonista, e i grillini. “Noi attempati sappiamo misurare la nostra capacità, e anche valutare la dimensione temporale degli obiettivi che possiamo centrare. I grillini sono dei giovanotti capaci d’inneggiare a una vittoria epocale per una cosuccia ottenuta in Parlamento, e a mortificarsi senza requie se patiscono una sconfitta tutto sommato trascurabile”.

Salvini ha un problema enorme

Ma ce n’è anche per il leader del Carroccio, Matteo Salvini. “Lui ha un problema enorme. Non ha coscienza del tempo, dunque non vede ciò che potrà essere domani. Guarda all’oggi e nell’oggi fa le battaglie sulle minutaglie, sui dettagli. Un urlatore seriale, uno spacciatore di vittorie effimere. Perciò perderà la leadership del centrodestra. Lo fregherà la Meloni, che invece ha più capacità di prendere le misure con i problemi, cosciente che non potrà risolverli in un battibaleno”.

I giovani accettino il tempo

Allora cosa devono fare i giovani che aspirano a governare il Paese? “Devono accettare il tempo. Non possono pensare che vanno al governo e cambiano tutto. In cinque anni non si cambia quasi niente. Io lo so. E anche gli italiani ora lo sanno. Perciò ritornano gli attempati, la classe degli over”. Questa la risposta di Orlando.