“Serve una legge per il diritto allo studio in Sicilia” Lo ha detto il rettore dell’università di Palermo Fabrizio Micari inaugurando l’Anno accademico alla presenza, fra gli altri, del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. L’evento – che per la prima volta si svolge al Teatro Massimo, aperto alla citta’, e previsto nell’ambito delle manifestazioni per i 210 anni dell’Universita’ del capoluogo siciliano – vede anche la presenza del Presidente della Regione e di tutte le autorità locali. Mattarella, che ha insegnato diritto parlamentare nella facoltà di Giurisprudenza a Palermo fino al 1983, anno in cui è stato collocato in aspettativa in quanto eletto deputato alla Camera, non è voluto mancare all’inaugurazione dell’anno Accademico.

All’ingresso nel Teatro, Mattarella è stato accolto da un lungo applauso prima che venisse intonato l’Inno di Mameli.
Presenti, tra gli altri, il presidente della Regione, Rosario Crocetta, il presidente dell’Ars, Giovanni Ardizzone, il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, il procuratore Francesco Lo Voi, il questore Guido Longo.

Il presidente della Regione Siciliana, Rosario Crocetta, e il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, hanno incontrato alcuni lavoratori del call center Almaviva in attesa, all’esterno del Teatro Massimo di Palermo, dell’arrivo del presidente della Repubblica.
Crocetta ha promesso l’impegno della Regione e ha assicurato che mercoledi’ si parlera’ della vicenda in occasione di un incontro tra le parti. Quando e’ arrivato il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, i lavoratori hanno avviato il coro “Mattarella uno di noi”.

“Agli studenti e alle loro famiglie voglio mandare un messaggio di fiducia. Viviamo in una terra dove c’e’ sfiducia nelle possibilita’ della regione e di conseguenza dell’Universita’ e invece la formazione che forniamo ai nostri studenti e’ paragonabile a quella degli altri Atenei italiani”.

Lo ha detto il rettore dell’Universita’ di Palermo, Fabrizio Micari.
“Dobbiamo combattere l’idea che laurearsi a Palermo sia uno svantaggio rispetto ad altre citta’”, ha aggiunto Micari.

Il rettore ha poi proseguito: “E’ necessario un cambio di marcia nella politica e nell’attenzione che il nostro Paese riserva alla Formazione superiore e alla Ricerca. Bisogna tornare a investire. Le Universita’ devono essere co-protagoniste di una nuova stagione di crescita e sviluppo – ha sottolineato -. Non e’ immaginabile pensare che il nostro Paese possa mantenere o addirittura rinforzare il suo ruolo nell’ambito delle maggiori e piu’ avanzate potenze economiche mondiali con una percentuale di laureati tra le piu’ basse in Europa”.

Secondo Micari “e’ necessario garantire il diritto allo studio, consentendo agli studenti di scegliere liberamente in base alle proprie vocazioni e aspirazioni, riducendo o addirittura annullando le tasse d’iscrizione per i meno abbienti e piu’ meritevoli soprattutto nel Mezzogiorno”.

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