“La scissione di Di Maio sul gruppo M5S regionale ha avuto impatto zero, nessuno dei 15 deputati che ne fanno parte lo seguirà. Le manovre di palazzo non ci interessano, qui siamo tutti concentrati a lavorare per le primarie e per dare alla Sicilia un governo che finalmente lavori proficuamente per dare risposte concrete ai bisogni dei siciliani che da Musumeci hanno ascoltato solo chiacchiere e vuoti proclami. Domani da lui ci aspettiamo l’ennesimo annuncio a cui non crede più nessuno”.
Lo afferma il capogruppo del M5S all’Ars e referente 5stelle per la Sicilia, Nuccio Di Paola.

“Moltiplicare gli sforzi”, sabato a Caltanissetta una riunione dei grillini

“Tutti, compresi i deputati 5stelle a Roma – continua Di Paola – siamo pronti a fare quadrato intorno al Movimento e a moltiplicare gli sforzi in vista dei prossime scadenze elettorali. Già sabato a Caltanissetta ci vedremo in una riunione aperta a tutti gli iscritti al M5S per serrare le fila e rinnovare gli stimoli che non ci sono mai mancati”.

Luigi Di Maio ha lasciato il M5S

Luigi Di Maio e la sua ‘squadra’ hanno lasciato il MoVimento 5 Stelle. La comunicazione ufficiale è avvenuta ieri tramite una conferenza stampa che si è svolta all’Hotel Bernini di Roma. Al via, quindi, il gruppo parlamentare Insieme per il Futuro: raccolte più di 50 firme, l’obiettivo dichiarato è di arrivare a 60. Tra i ‘dimaiani’ ci sono anche Pierpaolo Sileri, sottosegretario di Stato alla Salute, e la viceministra dell’Economia Laura Castelli.
Il Ministro degli Esteri ha detto: “Quella di oggi è stata una giornata molto importante, al Senato è stata votata la risoluzione che rafforza il governo e il presidente Draghi che andrà al prossimo Consiglio europeo con il forte sostegno delle forze politiche che sostengono l’Esecutivo. Dopo settimane di ambiguità, turbolenze e attacchi oggi siamo arrivati a un voto netto”.

“Scegliere da che parte stare della storia”

E ancora: “Dovevamo necessariamente scegliere da che parte stare della storia, con l’Ucraina aggredita o la Russia aggressore. Le posizioni di alcuni dirigenti del M5s hanno rischiato di indebolire il nostro Paese”.

“Ambiguità in politica estera del M5S”

“In questi mesi la prima forza politica in Parlamento aveva il dovere di sostenere il governo senza ambiguità – ha proseguito Di Maio – Abbiamo scelto di fare un’operazione verità, partendo proprio dall’ambiguità in politica estera del M5S. In questo momento storico sostenere i valori europeisti e atlantisti non può essere una colpa”, aggiungendo che “pensare di picconare la stabilità del governo solo per ragioni legate alla crisi di consenso è da irresponsabili”. Da qui la scelta “sofferta” di lasciare il MoVimento 5 Stelle.

“Ci mettiamo in cammino”

Di Maio, 35 anni, ha chiarito che “nessuno ha intenzione di creare una forza politica personale, ci mettiamo in cammino. Partendo dagli amministratori locali. Dovrà essere un’onda con al centro le esigenze territoriali. Non ci sarà spazio per l’odio, populismo, sovrani ed estremismi. Da oggi inizia un nuovo percorso. Per fare progredire l’Italia da Nord a Sud abbiamo bisogno di aggregare i migliori talenti e le migliori capacità, perché uno non vale l’altro”.
“Non ci possiamo permettere passi falsi, dobbiamo costruire il futuro di tutti i cittadini – ha continuato Di Maio – Ai colleghi e amici dico mettiamoci in cammino, insieme per il futuro, che sarà di tutti coloro che vorranno condividere questo progetto e saranno i benvenuti”.

“L’Europa deve essere più solidale”

Di Maio ha pure detto: “Davanti a questa guerra devastante, l’Europa deve essere più solidale, ce lo ricordava il presidente del Parlamento europeo David Sassoli, un esempio di grande di correttezza, di senso delle istituzioni e di pacatezza che deve essere da guida per tutti noi”, rimarcando che “quando si ricevono gli endorsement degli aggressori dell’Ucraina non si risponde con il silenzio, ma con l’indignazione. Non possiamo stare dalla parte sbagliata della storia”.

“E’ finita l’epoca dell’ipocrisia”

Il ministro ha infine dichiarato: “La pandemia e la guerra hanno chiamato alla responsabilità tutte le forze politiche. Anche quelle forze politiche che dicevano di essere a favore della scienza ma strizzavano l’occhio ai no vax, che dicevano di essere dalla parte della sicurezza ma si opponevano al green pass, che ospitavano la democrazia e poi erano fan di Putin. È finita l’epoca dell’ipocrisia. Chi sta provando a proporre soluzioni semplici a problemi complessi si sta distaccando dalla vita reale”.

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